"Erano stati i magistrati del filone principale a trasmettere gli atti per la valutazione del reato di falsa testimonianza di alcuni testimoni. Mentre erano state le toghe del secondo filone a inviare gli atti per valutare la corruzione in atti giudiziari. Tutto avvenuto nel 2013, successivamente alla primavera del 2012, periodo in cui secondo il collegio che ha assolto gli imputati le testimoni dovevano assumere la veste di indagate".
Così l'incipit dell'articolo in cui il Fatto si interroga sul perché e spiega il perché della sentenza che assolve tutti gli imputati del processo Ruby ter con la formula "perché il fatto non sussiste".
Si tratta di un cavillo giuridico in base al quale il collegio, presieduto da Marco Tremolada, ha deciso di prendere per buona la tesi secondo cui le dichiarazioni delle cosiddette olgettine avrebbero dovuto essere raccolte in presenza di un legale, perché avrebbero dovuto essere ascoltate non in qualità di testimoni, ma come inquisite. Pertanto, non potendo essere utilizzata la loro testimonianza, a cascata, anche l'inchiesta e il processo finiscono per non avere più senso.
Il cavillo giuridico non cancella però la realtà, in base alla quale Berlusconi ha pagato quasi 11 milioni di euro ai testimoni sentiti durante l'inchiesta del bunga bunga che guarda caso, una volta chiamati dal giudice nel primo processo Ruby a confermare le loro dichiarazioni, hanno testimoniato l'esatto contrario di quanto da loro detto in precedenza.
Nonostante ciò, bisogna ripeterlo per le persone che non capiscono... nonostante ciò, ecco che cosa scrivono alcuni quotidiani:
il Giornale:
Sentenza Ruby: assolto Berlusconi dopo undici anni "perché il fatto non sussiste"... Non ci fu corruzione in atti giudiziari, non ci furono false testimonianze nel primo processo Ruby, quello che ormai otto anni fa finì con l'assoluzione di Berlusconi dall'accusa di prostituzione minorile. E non ci furono per il semplice motivo che nessuna di quelle testimonianze era davvero tale. Le ragazze che animavano le feste di Arcore vennero costrette a parlare illegalmente dagli inquirenti milanesi, che in realtà erano già al lavoro per incriminarle, e per dipingerle come «schiave sessuali» del «sultano»: come loro e Berlusconi sono poi state definite nell'aula del processo che ieri finisce in nulla. ...
LaVerità:
Assolto: dopo 13 anni finisce il bunga bunga dei pm (che non doveva neppure iniziare)
I magistrati milanesi collezionano l'ennesima sconfitta: la loro trentennale stagione di lotta politica è ora definitivamente archiviata. Ma chi risarcirà Silvio Berlusconi a gli italiani per quello che hanno dovuto sopportare? Una riforma del sistema giudiziario è doverosa.
Libero:
Ruby-ter, Silvio Berlusconi assolto dopo sei anni di fango
Silvio Berlusconi è stato assolto. Ancora una volta. Altra assoluzione dopo sei anni di persecuzione, gli ultimi sei di quello che ormai è un trentennio sotto assedio.
Dalle parti di Forza Italia, addirittura, pretendono un'inchiesta parlamentare...
In pratica, questi giornali e i politici a cui fanno riferimento ignorano la realtà, dimenticando i fatti accaduti, e non si preoccupano di spiegarsi e di spiegare ai loro (e)lettori il perché Berlusconi abbia pagato dei testimoni e perché costoro abbiano poi cambiato la loro testimonianza.
Questo sistematico metodo di stravolgere la realtà plasmandola a proprio uso e consumo va avanti da anni. E da anni ci sono degli italiani che sono soddisfatti di farsi prendere in giro, ascoltando o leggendo paccottiglia come quella riportata in precedenza. Come può, l'Italia, essere considerato un Paese normale? E sarebbero i social network a mettere in pericolo la democrazia? Di sicuro non in questo Paese, visto che altri lo fanno molto di più e da molto tempo.