Prosegue a luglio la crescita del fatturato dell'industria, al netto dei fattori stagionali, il cui dato congiunturale, rispetto al mese recedente, è in aumento dell'8,1%, sulla scia di quanto registrato nei due mesi precedenti. Lo stesso vale per gli ordinativi che a luglio aumentano del +3,7%.

La variazione congiunturale del fatturato riflette risultati positivi registrati su entrambi i mercati: +9% quello interno e +6,5% quello estero; per gli ordinativi, invece, la crescita è sostenuta soprattutto dalle commesse provenienti dal mercato estero, che segnano un aumento del 7,4%, mentre l'incremento di quelle provenienti dal mercato interno si attesta su un modesto +1,3%.

Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a luglio gli indici destagionalizzati del fatturato segnano aumenti congiunturali diffusi in tutti i comparti, molto ampi per l'energia e per i beni strumentali (rispettivamente +21,8% e +20,6%) e più contenuti per i beni intermedi e i beni di consumo (rispettivamente +3,1% e +1,6%).


Positivo anche il dato trimestrale del fatturato, che cresce dell'11,1% rispetto ai tre mesi precedenti, così come quello degli ordinativi che aumenta del 14,8%.


Sono invece in diminuzione, corretti per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 23 come a luglio 2019), sia il dato tendenziale del fatturato totale con il -8,1%, con cali del -6,3% per il mercato interno e del -11,4% per quello estero, sia l'indice grezzo degli ordinativi che diminuisce del -7,2%, con riduzioni su entrambi i mercati (-7% quello interno e -7,4% quello estero).

Rispetto al luglio dello scorso anno il fatturato registra una variazione positiva (+7,1%) solo per il settore estrattivo. Con riferimento al comparto manifatturiero, invece, il settore dei computer e dell'elettronica rimane pressoché stabile (-0,1%), mentre per tutti gli altri comparti si rilevano risultati negativi, dalla flessione dell'1,0% dell'industria delle apparecchiature elettriche e non, fino ai cali molto più ampi dell'industria tessile e dell'abbigliamento (-21,1%) e delle raffinerie di petrolio (-32,2%).

Per gli ordinativi, tutti i settori registrano risultati negativi, dalla flessione del -1% dell'industria di macchinari e attrezzature e delle apparecchiature elettriche e non, ai cali molto più marcati dell'industria dei computer e dell'elettronica (-15,6%) e di quella tessile e dell'abbigliamento (-17,8%).