Dopo una notte di discussioni, liti, ricatti e veti incrociati, a cui Giorgia Meloni, che sta dimostrando dosi di pazienza infinita, che pochi forse le riconoscevano tra i suoi tanti pregi, ha dovuto suo malgrado sorbirsi dai suoi due (ma a questo punto, si può tranquillamente dire soprattutto di uno dei due, il leader di FI) riottosi alleati. Ignazio La Russa, uno dei suoi più fidati consiglieri, il cofondatore del partito, l'uomo che le ha fatto da sorta di padre putativo, dal punto di vista politico 8 e forse anche da quello umano, chissà), è stato eletto al primo scrutinio, al più alto scranno di Palazzo Madama.

Ma il voto non è solo importante perché rappresenta un primo importante successo della Meloni e un buon viatico per il prosieguo della vicenda formazione governo, ma anche perché indebolisce sicuramente Berlusconi e rafforza ancora di più (se ce ne fosse ancora bisogno, visto il larghissimo successo che ha ottenuto alle elezioni) Giorgia Meloni e il suo partito, che dimostra ancora una volta che in politica con i ricatti e i capricci, soprattutto in una fase così delicata come questa si fa poca strada. Inutile girarci intorno la mossa di Silvio Berlusconi di non rispondere alla chiama per le votazione del presidente senato, aveva tutta l''aria di un ripicca,  per avere maggiore poter negoziale al tavolo delle trattative.

Ma anche il vecchio leader di Forza Italia, come molti altri prima di lui, non hanno fatto i conti con l'abilità politica di chi attualmente sembra davvero essere un fuoriclasse delle politica nostrana, e cioè, piaccia o no, Giorgia Meloni, e di alcuni dei suoi più fidati collaboratori, che malgrado spesso siano nell'ombra ( come il più bravo di tutti, secondo la Meloni stessa, Giovan Battista Fazzolari, responsabile del programma del partito e quasi sicuro prossimo sottosegretario alla presidenza del consiglio).

E' assolutamente credibile, come si narra nei corridoi di Palazzo Madama dietro al voto di 18 esponenti dell'opposizione (forse 19) che ci sia in qualche modo la mano della Meloni e dei suoi. da troppo tempo la Meloni mostra una sicumera e un polso fermo nelle estenuanti trattative con gli alleati per la divisione di posti e incarichi, che oltre a dimostrare la sua coerenza e la sua convinzione nel voler fare un governo il più  autorevole e credibile possibile, mostra anche che la leader di Fdi ha qualche asso nella manica.

Ecco allora che questo voto mostra ancora una volta oltre che la forza e l'abilità politica di Giorgia Meloni, anche il fatto che ancora una volta come spesso va dicendo lei stessa, qualcuno ha commesso l'ennesimo errore di sottovalutarla, malgrado quello che è stata in grado di fare in questi ultimi anni. Imperdonabile per chiunque, forse ancora di più per una vecchia volpe, come Silvio Berlusconi