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Ecco perché quando il Papa parla di inverno demografico anche Renzi finisce per esser tirato in ballo

"Abbiamo imparato che nessuno si salva da solo e che solo insieme si può trovare il coraggio per rialzarci e ripartire dopo le difficoltà. Oggi è il tempo di questo coraggio e della speranza che questo coraggio può generare per tutte e per tutti noi, per la nostra comunità. Il Natale è la festa delle bambine e dei bambini, dei più piccoli. Il mio invito è che possiamo ripartire da loro, dal loro sguardo, dal loro entusiasmo, dalla loro voglia di futuro e dalla loro voglia di vita, e far sì che tutti insieme possiamo dare compimento alla nostra grande responsabilità: trasformare i desideri di tutti in concretezza, in progetti di cui l'intera comunità può farsi carico.Natale sia il tempo della vicinanza alle famiglie che hanno sofferto e ancora stanno soffrendo, il tempo in cui possiamo restituire uno sguardo sul domani a chi oggi sente che questo domani non può arrivare e tutti insieme reincarnare il gusto del futuro, di cui possiamo essere il volto più bello ed è il volto della nostra umanità. Questo Natale ci restituisce la prospettiva del futuro e del nostro essere comunità. Ed è per questo che davvero con tutto il mio cuore auguro buon Natale a tutte e a tutti voi e alle vostre famiglie."

Perché citare il mieloso ed ipocrita augurio natalizio della renziana ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti? Perché il Papa, in coda all'Angelus di Santo Stefano, in relazione all'Italia, ha parlato di "inverno demografico".

È vero. La denatalità non è colpa della Bonetti e neppure del solo Renzi. È causata da un insieme di responsabilità che si rincorrono dagli anni '90. Fa però alquanto indispettire il fatto che adesso i renziani, con in testa la Bonetti e lo stesso Renzi, pretendano di aver risolto il problema con il cosiddetto Family Act (chissà se in America assegnano alle loro leggi dei nomi in italiano).

Solo per aver riunito gli assegni familiari in un unico assegno, perché soprattutto di questo stiamo parlando, ecco che cosa ha detto al riguardo la solita Bonetti:

"L'assegno unico e universale è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri. È un giorno importante che segna la scelta di concretezza del nostro Paese: rimettiamo al centro le bambine e i bambini, investiamo nelle famiglie, attiviamo il futuro delle nostre comunità. I tuoi figli, il nostro futuro. #FamilyAct"...  Neanche fossimo nel ventennio.

Questi ipocriti, purtroppo per gli italiani, continuano però ad evitare accuratamente di affrontare i veri motivi che stanno alla base dell'inverno demografico che attanaglia il Paese: reddito e lavoro. I redditi in Italia non crescono da oltre due decenni ed il lavoro è per lo più un miraggio, con le statistiche sull'occupazione che sono alimentate per lo più dai cosiddetti lavoretti.

E chi il lavoro lo trova è un lavoro precario! E grazie al Jobs Act di Renzi il lavoro precario è anche quello di coloro che una volta sarebbero stati assunti, fin da subito, a tempo indeterminato. Adesso, infatti, anche quei dipendenti che l'Istat definisce temporanei sono dei precari in prova per 3 anni, licenziabili senza motivo in qualsiasi momento e che, alla scadenza del periodo di prova, hanno il 50% di possibilità di essere assunti a tempo indeterminato.

Quando si autoincensò dopo aver fatto licenziare la sua (contro)riforma del lavoro, Matteo Renzi, con la sua incerta pronuncia, disse che grazie a lui finalmente i giovani potevano recarsi in banca, chiedere un mutuo e metter su casa e famiglia.

Provate ad andare in una qualsiasi banca in Italia, con in mano un contratto temporaneo, a chiedere un mutuo e sentite che cosa vi diranno!

Ma dimenticavo... Renzi, la scorsa estate, stravaccato su una  poltrona con il suo Armand Piguet da 30mila euro al polso diceva che la gente deve soffrire. 

Ma se le persone sono impegnate a soffrire, come spera la sua ministra con la faccia afflitta (alla Bonetti hanno spiegato che per far credere che si sta  occupando di famiglia e pari opportunità deve avere sempre il sorriso mesto) che possano pensare a metter su famiglia e a fare figli? E come potrebbero mantenerli con dei lavoretti a tempo e degli stipendi da fame?

Autore Piero Rizzo
Categoria Politica
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