Le cadute dei pazienti continuano ad essere uno dei maggiori problemi in ospedale; anche se si può pensare che tutti i pazienti sono in qualche modo a rischio di cadere durante l’ospedalizzazione, le caratteristiche di alcuni pazienti sono state identificate come essere associate con un alto rischio di caduta. Queste includono: l’età, lo stato mentale, precedenti cadute, farmaci, mobilità compromessa.

La maggior parte delle cadute, circa la metà, avvengono quando il paziente si alza, o quando è vicino, al letto. Altri luoghi in cui avvengono frequentemente le cadute sono il corridoio, il bagno e la zona vicina al water. Il trasferimento del paziente da un luogo ad un altro, utilizzando solitamente il letto o la sedia, è l’attività più spesso citata nel corso della quale avviene la caduta del paziente.Altre attività frequentemente associate alle cadute includono il camminare, l’evacuare, lo stare seduti su sedia, comoda o carrozzina.

Una strategia che è stata impiegata per ridurre il numero di cadute in un ospedale, è l’uso di uno strumento di valutazione per identificare quei pazienti che sono a rischio di cadere: scheda di valutazione multipla, scala di valutazione del rischio. L’uso di contenzione fisica è un metodo controverso per ridurre il rischio di cadere mediante la riduzione della mobilità dei pazienti a rischio.

Vi sono diversi dispositivi di contenzione, che comprendono corpetti, maglie, contenzione per gli arti, polsiere, cavigliere e dispositivi contenitivi per carrozzine. La natura delle sponde è meno chiara, dato che sono considerate sia come dispositivi di contenzione che di protezione.

La valenza fortemente negativa che l’evento può assumere in termini di qualità dell’assistenza, nonché le conseguenze di ordine etico e talvolta giuridico per gli operatori coinvolti, giustificano la necessità di focalizzare l’attenzione sul fenomeno e prevenirlo.


Cosa fare quando un paziente cade in ospedale?
Implementare un “protocollo post caduta” per tutti gli individui che cadono, includendovi gli appropriati passi di valutazione, il trattamento immediato, la gestione medica, il monitoraggio, la valutazione dell’efficacia delle strategie di prevenzione ed educazione.

Gli infermieri possono:
· valutare se la persona ha riportato lesioni, prima di mobilizzarla;
· registrare i parametri vitali, includendo la valutazone dell’ipotenisone ortostatica (se possibile);
· discutere sulla dinamica della caduta, valutando possibili fattori che l’hanno causata;
· comunicare al medico la caduta del paziente al fine di consentire una rapida valutazione clinica;
· informare la famiglia della caduta;
· osservare la persona per le complicanze tardive nel caso di trauma cranico o frattura;
· compilare la scheda di denuncia post-caduta ed inoltrarla alla Direzione Sanitaria, trattenendone copia in cartella, anche in caso di “scivolata” o sospetta caduta.


Conclusioni
L’evento caduta, sia a domicilio sia durante il ricovero in ospedale, costituisce un grave problema per la persona coinvolta, per la famiglia e per la società. Sebbene l’incidenza delle cadute sia maggiore nella popolazione anziana, l’evento può manifestarsi anche in soggetti più giovani, le cause possono essere multifattoriali.La valenza fortemente negativa che l’evento può assumere in termini di qualità dell’assistenza nonché le conseguenze di ordine etico e talvolta giuridico per gli operatori coinvolti, giustificano la necessità di focalizzare l’attenzione sul fenomeno.

 

Bibliografia
BestPractice, Volume 2, Issue 2, 1998