Che l’acqua potabile sia poco sicura è forse una delle fake news più gettonata. Parliamo proprio di Lei, la semplice e buonissima acqua di rubinetto… tanto denigrata e messa da parte come poco buona e soprattutto poco sicura a favore dell’acqua in bottiglia. L’acqua è da sempre rappresentata come simbolo di vita, freschezza e purezza assoluta e così io mi ostino a percepirla.

Ma la bufala per eccellenza è far credere alle persone che ci sono addirittura leggi specifiche che dispongono il divieto ai ristoranti di servire acqua di rubinetto, se richiesta. Tali specifiche leggi, a detta di taluni ristoratori (per buona creanza non lì citerò), disporrebbero il divieto per motivi di igiene. Spiegando nel dettaglio la sua convinzione un ristoratore romano mi dice “Perché, capisce cara Signora, l’acqua è sì controllata dagli organi deputati ma fino al contatore; le condutture che dal contatore portano al rubinetto potrebbero essere sporche, contaminate…!”. Capite cosa mi ha risposto?? Le condutture che partono dal contatore del ristorante e arrivano ai rubinetti dello stesso ristorante potrebbero essere sporche, contaminate! Quegli stessi rubinetti, da dove quindi in teoria esce acqua “sporca, contaminata”, vengono usati per lavare le verdure, le insalate, cucinare le cose che offrono… come la pasta fatta in casa… offerta come specialità. Peraltro, il controllo periodico delle condutture è obbligo del gestore per legge, quella vera, non quella fantomatica… di legge!! E ancora, la fornitura di acqua potabile (conforme alle norme) costituisce, senza dubbio, un pre requisito fondamentale nella conduzione di un’impresa che somministra alimenti. Il D.Lgs 2 feb 2001 n.31 “Attuazione del Dir. 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano” modificato dal D.Lgs 2 feb 2002 n.27, e suoi allegati, in particolare l’All. II, Reg.CE 852/84 Cap. VII, impone a tutte le imprese del settore un adeguato rifornimento di acqua potabile. E, ancora, l’Ordinanza del Ministero della Salute 3 aprile 2002 obbliga ad avere una fonte di acqua potabile in ogni attività che somministra alimenti.

La pubblicità, i luoghi comuni e gli inutili e dannosi passa parola ci orientano, purtroppo, come tante pecorelle verso l’acqua minerale “travestita da caprone…” e tutti appresso!!! A discapito dell’acqua di rubinetto buona, sicura e tenuta costantemente sotto controllo dall’ASL. A Roma, così come in tutta l’Italia attraverso gli organi competenti. L’acqua, poi, è davvero buona, eppure si beve acqua minerale o questa nuova fantastica invenzione dell’acqua filtrata e/o addizionata che ti fanno pagare come quella in bottiglia ma nella realtà è sempre acqua di rubinetto trattata e servita in caraffe o bottiglie la maggior parte delle volte senza etichetta (che, invece, è un obbligo di legge) e noi utenti non possiamo controllare se veramente i filtri sono controllati periodicamente a dovere, quindi non abbiamo certezza di cosa beviamo. La cosa che mi fa più sorridere è sentire persone che abitualmente, a casa propria, bevono l’acqua del rubinetto, ma al ristorante ordinano l’acqua minerale perché… non si sa mai!!! Ma non è la stessa acqua…??! Devo, peraltro, rilevare che questo atteggiamento denigratorio nei confronti dell’acqua non mi è mai capitato nei bar, tutti disponibili ha farti assaporare un buon bicchiere di acqua fresca.

Mi rendo conto che la mia battaglia a tutela dell’acqua di rubinetto è difficilissima e piena di ostacoli ma non demordo e non mi sento sola. L’Euro Parlamento ha approvato, a ottobre 2018, nuove norme per aumentare la fiducia dei consumatori nell’acqua del “Sindaco”. La Direttiva, che andrà a modificare e integrare la Direttiva 98/83/CE, pone nuovi doveri a carico degli stati membri, in particolare dovrà essere garantito l’accesso universale all’acqua pulita e migliorare la fruibilità nelle città e nei luoghi pubblici attraverso la creazione di fontane gratuite, laddove sia realizzabile dal punto di vista tecnico e proporzionato all’esigenza di tali misure. Il Parlamento Europeo chiede, inoltre, che l’acqua di rubinetto sia fornita gratuitamente, o a basso costo, nei ristoranti, nelle mense e nei servizi di ristorazione. Questa appena descritta è l’Europa con le sue leggi a tutela dell’acqua, le sue nuove proposte che si tradurranno in una Direttiva carica di consapevolezza nei confronti della tutela di un bene tanto prezioso e noi, in Italia, abbiamo i ristoratori che creano scenografie immaginarie piene di fumi invece che dissipare dubbi e incertezze sul più importante bene comune: l’Acqua.

Siamo sicuri, poi, che l’acqua in bottiglia, spesso di plastica, spesso lasciata al sole, l’acqua microfiltrata sia migliore dell’acqua che sgorga dal rubinetto?

Il motivo principale per cui si sceglie di acquistare l’acqua è la convinzione che si tratti di una scelta di salute. Ma da dove arriva questa convinzione? Non dagli organi deputati ai controlli che verificano periodicamente e con estrema attenzione gli acquedotti (i dati concernenti l’analisi dell’acqua sono pubblici e disponibili on line per ogni comune), ma dalla pubblicità. L’acqua in bottiglia è un grande affare… banalmente un grande affare! Un’elementare stima, che possiamo fare tutti, dimostra che in un anno una famiglia, di tre persone, spende circa 400 euro di acqua. Capite!!

Esce dal rubinetto ed è di ottima qualità… ma noi la compriamo! Certo, è vero, le eccezioni ci sono, ma sono eccezioni e dovrebbero essere trattate da tali.

Allora, impariamo a documentarci, a leggere, a cercare su siti appropriati le notizie perché magari troviamo quelle vere e ci convinciamo a tornare alla bella abitudine di bere l’acqua del rubinetto.