Non c’è esperienza peggiore di essere “ospiti indesiderati” in un Parlamento che ha preso l’insana abitudine di “dimenticarsi” degli interessi generali della collettività, lo sta sperimentando in particolar modo l’ex premier Conte che inoltre deve guardarsi le spalle anche all’interno del Movimento dall’accoppiata Grillo/Di Maio.
Di Maio deve accettare che non sarà mai all’altezza del suo successore, può studiare quanto gli pare ma con certe doti ci si nasce e lui non le ha, deve riconoscere che se non ci fosse stato Conte li avrebbero disintegrati in una settimana. I doppiogiochisti stanno passando di moda, occorrono persone trasparenti e capaci che facciano la loro parte e, nel caso specifico, correre dei rischi personali altissimi, probabilmente non ha ancora capito con quale tipologia di persone sta trattando, i compromessi sottobanco non salvano.
In particolare Grillo consideri che i suoi “figli” stanno lì a far da tappezzeria perché a quelle condizioni ce li ha messi lui e quando questa storia si concluderà molti dovranno fare i conti con le conseguenze che ne deriveranno.
L’attuale governo, “de facto” autore delle nomine direzionali della RAI, ha palesato con quanta sorda violenza e determinazione agisca per ripristinare lo “status quo ante” toccando uno dei settori più delicati dei servizi pubblici quello dell’informazione: la sfacciata soddisfazione sbandierata dall’effervescente senatore di Rignano (che ogni volta sottolinea l’ormai disfacimento del M5S) potrebbe trasformarsi in una sua Caporetto. Il canto sguaiato di “vittoria” per aver messo l’informazione pubblica in mani “sicure” potrebbe determinare l’inizio di una partecipazione attiva e democratica della base alla preparazione di una bella ripulita di quegli elementi di bassa lega che hanno degradato la vita politica del Paese a una rissa da lavatoio pubblico.
Un’altra scivolata dei due “Matteo” è stata l’affossamento del DDL Zan, le conseguenze emergeranno al momento opportuno perché non si prende in ostaggio un’iniziativa che coinvolge i diritti civili per fare le prove per le elezioni del nuovo capo di Stato.
Rispondendo pubblicamente all’ennesimo giochetto di palazzo l’ex premier ha dato un’ulteriore prova di essere una persona seria e trasparente inoltre ha mostrato che quello che doveva essere motivo di umiliazione in realtà ha rafforzato la volontà di lavorare con più passione per un reale rinnovamento del Paese attraverso un diretto contatto con una base delusa che attende da anni quel cambiamento sempre disatteso dai partiti.
La sua risposta è stata ferma e dignitosa per questo spero molto che avvenga quel processo di rinnovamento anche nel M5S affinché si attivino nuove forze che dinamizzino la nascita e la crescita di gruppi di persone oneste e di buona volontà che abbiano sinceramente a cuore la rigenerazione di questo disgraziato Paese attraverso un'attività continua sul territorio.
Al di là delle convinzioni politiche individuali questo episodio avrà sicuramente delle ripercussioni sull’opinione pubblica, che il governo abbia messo dei dirigenti alla guida di un settore così delicato personalmente non ne faccio una questione di appartenenza ad un gruppo politico o ad un altro ma pretendo che chi ha la responsabilità di informare la collettività rispetti l’obbligo morale di farlo correttamente e se questo principio generale viene disatteso allora occorre porvi rimedio democraticamente con iniziative pratiche atte a scoraggiare una simile cattiva abitudine.
È necessario sviluppare un sano senso critico per scoraggiare le pagliacciate che molti personaggi inscenano per distogliere l’attenzione sulle cose importanti o distorcere la verità.
Da ex cattolica sto seguendo con molto interesse anche le attività di Papa Francesco: quando fu eletto gli si avvicinò un cardinale che gli disse:” Non ti dimenticare dei poveri”, per sua stessa ammissione ne ha fatto un cardine del suo pontificato, mai sono state fatte riforme così sostanziali in secoli di conservatorismo che hanno inciso dolorosamente anche nella società italiana.
Prendiamo ad esempio l’ultima spallata al “sistema interno” Vaticano che si ramifica nella società civile italiana: i vertici di Comunione e Liberazione e i vari settori connessi operativi sul territorio sono stati decapitati senza pietà e a buona ragione! Da quel ceppo sono nati troppi “virgulti” che hanno adombrato per decenni (e ancora lo fanno) le istituzioni italiane e la politica nazionale sorretti dal voto cattolico.
Formigoni è uno degli ultimi fulgidi esempi che molto si è adoperato per il bene della Lombardia e del Paese: alla sera deve rientrare sempre ad una certa ora perché è agli arresti domiciliari per aver avuto questioni con il vile denaro pubblico.
All’ultimo raduno di CL a Rimini i cattolici hanno applaudito Renzi e Salvini che attaccavano Conte sulle riforme realizzate durante i suoi due governi, in particolar modo il Rdc che a parer loro è uno spreco di risorse che dovrebbero andare a Confindustria mentre licenziare i lavoratori con una email o pagare 800 euro per 16 ore di lavoro al giorno, 6/7 giorni su 7 è nobiltà d’animo. Confindustria si lamenta che il costo del lavoro è troppo alto, per questo ha ottenuto leggi per legalizzare lo sfruttamento e nessuno ha detto una parola. Stanno delocalizzando le produzioni e continuano ad incamerare finanziamenti che finiscono nei paradisi fiscali, Confindustria ha chiesto e ottenuto dal Parlamento le modifiche alla legge anti delocalizzazioni per continuare legalmente la desertificazione economica del Paese. Queste non sono contraddizioni di una democrazia ma l’affermazione di un regime totalitario che usa il ricatto economico per piegare alle sue esigenze una collettività indifesa.
Un altro aspetto che sta passando inosservato è la massa di assunzioni nei carabinieri, nella polizia e nel corpo delle guardie carcerarie: tali rafforzamenti non sono mai stati di “buon auspicio” soprattutto per le violenze e gli abusi che vengono compiuti su inermi e che rimangono impuniti. Non si deve dimenticare quello che è accaduto a Genova nelle scuole Diaz e Pascoli: una cosa così orrenda consumata contro cittadini inermi è inconcepibile e la magistratura non ha avuto il coraggio di punire gli autori adeguatamente.
Soprattutto tra i carabinieri vi sono troppi elementi che dimostrano di non avere le qualità per svolgere un compito così delicato come l’ordine pubblico. Non bisogna dimenticare che questo corpo, per tramite dei suoi vertici, è sempre stato coinvolto in tentati golpe, fiancheggiamento al terrorismo nero, depistaggi vari e, ai giorni nostri, sono soventi pratiche di abusi di potere, favoreggiamento, omissioni varie e la magistratura continua a dare la sua benedizione. I vertici delle varie istituzioni militari o civili ormai non offrono alcuna garanzia di obiettività e difesa dello stato di diritto. Quanto dico l’ho provato sulla mia persona! Fare un discorso morale è inutile invece occorre dimostrare che essere onesti conviene.
Quante vite sono state spezzate per una manciata di banconote? Questa logica ha trasformato un popolo ignorante ma onesto in una massa di cialtroni che si vendono per un caffè. Il compromesso è pratica quotidiana infatti ad ogni proposta, onesta o meno, c’è sempre la solita risposta: “Che ci guadagno”?
È sacrificando tutto a questa logica che i pochi si arricchiscono e i molti diventano poveri; è la logica del profitto che ci sta condannando all’estinzione, vittima indifesa è la natura con tutte le sue creature e Cingolano continua a recitare la sua parte; è sempre in nome di questa logica che vengono sterminate per fame intere popolazioni e i sopravvissuti vengono respinti con muri e reticolati.
Dobbiamo renderci conto che i vari partiti ci hanno resi orfani di Stato.