Continua a far discutere, e sarà così ancora per molto, l'affaire Boccia - Sangiuliano. L'ex ministro, dopo l'indagine nei suoi confronti avviata dalla corte dei Conti del Lazio, adesso è indagato anche dalla procura di Roma per i reati di peculato e rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio.
Va detto che la notizia non è così sconvolgente, dato che lo sarebbe stata invece in caso contrario. Infatti, l'iscrizione del registro degli indagati è un atto dovuto da parte della Procura a seguito dell'esposto presentato dal deputato di AVS Angelo Bonelli la scorsa settimana al posto di polizia di Montecitorio.
Come da protocollo, il fascicolo adesso verrà trasmesso al tribunale dei Ministri, visto che i possibili reati per cui è indagato sono relativi al momento in cui Sangiuliano ricopriva l'incarico di ministro della Cultura.
Il reato di peculato riguarda i viaggi che Maria Rosaria Boccia sostiene di aver fatto insieme all'ex ministro, sebbene Sangiuliano abbia ribadito più volte che nessun euro pubblico è stato speso in favore della (quasi) consulente campana. Per il reato di rivelazione e diffusione di segreto d'ufficio, oltre alle dichiarazioni di Boccia, vi è almeno una mail che riguarda l'organizzazione di un evento agli scavi di Pompei in vista del G7.
Probabili altre rivelazioni da parte di Maria Rosaria Boccia sulla sua relazione con Gennarino Sangiuliano sono attese in serata, visto che sarà ospite di Bianca Berlinguer nella trasmissione "È sempre Cartabianca".
Alcuni media hanno riportato che la premier Meloni sarebbe andata su tutte le furie, appresa la notizia dell'intervista su Mediaset di Boccia che, nel frattempo, via social riporta articoli che descrivono, positivamente, il suo ruolo nella vicenda, facendo intendere di essere in possesso di possibili documenti che possano arricchire la "pochade" agostana.
Così Maria Rosaria Boccia ha introdotto l'ospitata dalla Berlinguer:
"Difendo la mia dignità e onorabilità di donna e cittadina, e quindi difendo la mia virtù. Nella difesa della virtù del popolo risiede il principio di conservazione dello Stato repubblicano. È mio diritto tutelare la verità della mia dignità e onorabilità, macchiate dalle offese del Ministro della Cultura. Nonostante ciò, non ho ancora ricevuto scuse ufficiali; anzi, sono stata più volte minacciata di denuncia.Per questo, per amore della Democrazia e della Repubblica, devo difendere con fermezza la mia onorabilità di donna e di cittadina repubblicana.È necessario, quindi, che io dimostri la verità della mia virtù offesa. Intendo provare che la mia virtù è stata brutalmente offesa in mondovisione e che il ruolo di Consigliera del Ministro, che ho svolto, mi è stato tolto ingiustamente, stracciando il decreto ministeriale di nomina per capriccio di donna.Se il capriccio comanda l’azione di governo, allora siamo già al passaggio verso una nuova forma di governo: la dittatura. Il principio di conservazione della dittatura risiede appunto nel capriccio del dittatore.Sono determinata a dimostrare la verità della mia virtù, soprattutto per amore della Repubblica Italiana e della Democrazia".