«Dopo Piazza Pulita di giovedì sono apparsi sui social dei post su Corrado Formigli e sulla sua abitazione privata. Con dettagli, commenti, critiche. Formigli stesso mi ha scritto stanotte per “sensibilizzare” su quella che lui definisce “una porcheria”: la sua casa “messa in mostra con foto, indirizzo e dettagli”.Sono d’accordo con lui. È davvero “una porcheria” e invito tutti quelli che hanno voglia di ascoltarmi a non rilanciare messaggi sulle case private di un personaggio pubblico.Certo: rimane il fatto che le porcherie sono sempre tali. Sia quando si fanno ai giornalisti, sia quando si fanno ai politici.Le foto della mia casa, fatte entrando in una strada privata e violando il domicilio, la pubblicazione dei miei conti correnti, la fuga di notizie su cui nessuno indaga costituiscono per me fatti altrettanto gravi. Ma anche se su questo non ho avuto solidarietà da Formigli o da altri penso che noi dobbiamo essere fieri della nostra serietà.Pubblicare materiale sulla casa privata di un giornalista o di un politico è, davvero, “una porcheria”. Vi prego di non farlo. E di rispettare la privacy delle persone. Noi siamo diversi dagli altri, noi».
Questa la dichiarazione di Matteo Renzi dopo che "casualmente" i suoi devoti, in seguito alla sua partecipazione di giovedì scorso alla trasmissione Piazza Pulita, hanno pensato di rendere pan per focaccia al giornalista Corrado Formigli che aveva osato porre delle domande al proprietario del partito Italia Viva che, evidentemente, devono essere state ritenute scomode.
I giornalisti, secondo i politici alla Matteo e coloro che li sostengono, che si chiamino Renzi o Salvini, non sono quelli che chiedono spiegazioni, ma quelli che fanno domande compiacenti, quelle che nel calcio sarebbero definite assist... passaggi per mettere a segno un gol.
Formigli, nella puntata scorsa, aveva chiesto chiarimenti a Renzi sulla fondazione Open e sul prestito per l'acquisto della sua villa nei pressi di Firenze non tanto in relazione agli aspetti giudiziari della vicenda, quanto a quelli politici che finiscono per riguardare la credibilità stessa di Renzi.
Il punto di vista sollevato da Formigli non deve essere piaciuto al "Matteo di centro" e ai suoi sostenitori e, casualmente, è iniziata una classica azione di stampo, se vogliamo, squadrista, dato che ha molto del sapore del ventennio.
Naturalmente, Renzi della cosa non sapeva nulla - e come non fidarsi di uno con la sua credibilità! - però ha pensato bene che questa fosse l'occasione per dichiarare che le due vicende - la sua e quella di Formigli - dovevano essere messe sullo stesso piano... un po' come Salvini che si è voluto paragonare alla Segre, vittima di minacce antisemite.
Renzi, purtroppo per lui e la sua consapevolezza di cosa sia la libera informazione e di conseguenza la democrazia, non riesce a capire che pubblicando la foto della casa di Formigli, i suoi "seguaci", o sostenitori che dir si voglia, finiscono per fare quella che comunemente è definita una minaccia... e neppure tanto velata.
Ma Renzi non lo capisce o fa finta di non capirlo... e nonostante ciò chiede alla gente di votare il "suo" partito.