Nato a Como il 24 luglio del 1930, Gianni Clerici è morto questo lunedì, a Bellagio, all'età di 91 anni. Tennista, maestro di tennis, giornalista, scrittore, Gianni Clerici era la storia del tennis e non solo italiano, tanto che nel 2006 è stato inserito nella International Tennis Hall of Fame, secondo italiano di sempre dopo Nicola Pietrangeli (insignito del riconoscimento nel 1986).

Da tennista ha vinto due titoli italiani. Da giornalista sportivo ha lavorato per la Gazzetta dello Sport, il Giorno, La Repubblica, scrivendo più di 6mila articoli.

Allo stesso tempo, sul tennis ha scritto anche numerosi libri, tra cui Il vero tennis (1965), Il tennis facile (1972), Il grande tennis (1978). Del 1974, invece, è la prima edizione della sua opera più famosa, 500 anni di tennis, tradotta in Francia, Gran Bretagna, Germania, Giappone e Spagna, e più volte ristampata e aggiornata.

Ma in molti ancora lo ricordano per i suoi memorabili commenti dei tornei di Wimbledon su Sky, insieme a Rino Tommasi e con i saltuari interventi di Ubaldo Scanagatta. Spesso era più divertente seguire i commenti che vedere la partita. La coppia Tommasi Clerici è stata una delle più felici e rare intuizioni dell'emittente satellitare, le cui trasmissioni sportive continuano ad essere "funestate" da telecronisti partigiani e impreparati su cui spiccano le stramberie del tipo "immergiamoci" di tal Caressa.

Ma è anche vero che i fuoriclasse come i Clerici e i Carosio nascono con il contagocce.