Zelensky chiede nuove armi alla Nato per combattere una guerra per la libertà... anche dell'Europa
Zelensky, non pretende molto dalla Nato, solo l'1% di ciò che l'Alleanza atlantica ha a disposizione per la propria difesa. Adesso non chiede neppure la no fly zone, però ha ricordato che con fucili e mitragliatrici non si abbattono gli aerei, quelli che continuano a bombardare i civili e le loro case, distruggendo intere città.
Che cosa chiede Zelensky? Aerei, carri armati e sistemi di difesa anti-missile. Solo così l'Ucraina potrà fermare i russi a Mariupol, i cui difensori sono ormai allo stremo.
Sono 31 giorni, ha detto Zelensky, che l'Ucraina attende quel tipo di armi, accusando la Nato di essere succube alle minacce di Mosca, ricordando per l'ennesima volta che quella che il suo Paese sta combattendo è una guerra per l'Europa: se l'Ucraina dovesse cadere, Putin farà lo stesso con altre nazioni.
"I partner devono intensificare l'assistenza all'Ucraina. Queste le parole: i partner hanno bisogno! Perché questa è la sicurezza dell'Europa. Ed è esattamente ciò che abbiamo concordato a Kiev quando i tre primi ministri dei paesi dell'Europa orientale, oltre al signor Kaczynski [Polonia, ndr], sono arrivati nella nostra capitale. Era metà marzo"...
Come si può capire, nonostante il vertice Nato, il colloquio di Biden con i ministri ucraini degli Esteri e della Difesa, non sembrano esserci stati passi avanti per soddisfare le richieste di Zelensky sulle armi necessarie all'Ucraina.
Forse anche per questo da Kiev si inizia a ricordare quali sono già adesso e implicitamente quali saranno le conseguenze di questa guerra sul resto d'0Europa e non solo.
Il nuovo ministro dell'agricoltura, Mykola Solskyi, ha infatti dichiarato che la capacità del paese di esportare grano sta peggiorando di giorno in giorno e potrà migliorare solo con la fine della guerra. Solskyi ha fatto presente che l'Ucraina, uno dei maggiori esportatori al mondo di grano, normalmente esporta ogni mese 4-5 milioni di tonnellate di grano, un volume che adesso è sceso a poche centinaia di migliaia di tonnellate.
"L'impatto (sui mercati globali) è diretto, drammatico e ampio. E continuerà. Ogni giorno la situazione diventa sempre più difficile".
La crisi alimentare sarà una delle conseguenze di questa guerra e riguarderà i Paesi più poveri, e in particolar modo l'Africa. Di conseguenza, aumenterà il numero di migranti che cercheranno di raggiungere l'Europa tramite il Mediterraneo, con buona pace dei leghisti che distinguono l'accoglienza in base a provenienza, colore della pelle e religione.
Sul piano militare, fonti militari confermano che la Russia, al di là dei missili che sta facendo piovere su tutto il Paese, starebbe concentrando il suo sforzo per conquistare tutto il Donbass, l'Ucraina orientale, cercando di riunire le forze del nord, da Kharkiv e Izyum con quelle del sud a Melitopol e Mariupol.
Invece di conquistare tutto il Paese, progetto militarmente irrealizzabile, Putin mirerebbe così a dividere in due il Paese, dando vita ad una Ucraina in formato Corea, con l'unica differenza che in questo caso la divisione sarebbe tra est e ovest e non tra nord e sud. A conferma d ciò quanto pubblicato da Ria Novosti, che ha riportato quanto dichiarato dal leader della Repubblica separatista di Luhansk, Leonid Pasechnik, che ha annunciato a breve un referendum sull'adesione alla Russia.