L'attacco (senza vergogna) di Meloni alla 194: associazioni antiabortiste nei consultori
Un emendamento al dl PNRR, approvato in Commissione Bilancio alla Camera, prevede l'apertura all'ingresso nei consultori delle associazioni pro life.
Due le considerazioni in proposito che smascherano il modo assurdo in cui la maggioranza composta da (post) fascisti governa la cosa pubblica. Il primo è l'uso politico dei fondi del PNRR che vengono utilizzati fuori contesto, il secondo è la volontà di ostacolare il diritto all'aborto in maniera surrettizia, permettendo l'acceso in strutture che devono essere neutre a dei fanatici che confondono i diritti delle donne con la fede religiosa.
Così, mentre il Parlamento europeo chiede che l’interruzione di gravidanza entri nella carta dei diritti fondamentali dell’Ue, il governo (post) fascista di Giorgia Meloni si fa portabandiera dei Paesi che in Europa vogliono cancellare questo diritto. E lo fa come sempre nel suo stile... nascondendo la mano.
"Ricordate quando Meloni disse che non avrebbe toccato la 194?", ricorda la segretaria dem Elly Schlein. "Ecco, mentiva. È in corso un attacco pesante alla libertà delle donne di scegliere sul proprio corpo. Ce lo aspettavamo da questa destra che ovunque governa cerca di minare l’attuazione della 194 e di restringere il diritto delle donne che cercano di avere accesso ad una interruzione volontaria di gravidanza. È molto grave il blitz della destra in Parlamento con questo emendamento, che vuole fare entrare nei consultori associazioni antiabortiste, per incidere psicologicamente e in modo inaccettabile, violento, sulle donne che cercano di avere accesso alla interruzione volontaria di gravidanza".
Le fanno eco, in un comunicato, i parlamentari 5 stelle delle Commissioni Affari Sociali di Montecitorio e Palazzo Madama:"La maggioranza non si smentisce mai e anche nel decreto sul Pnrr riesce a inserire un attacco al diritto all’aborto. In una proposta di modifica all’articolo 44, il centrodestra prevede che le regioni possano coinvolgere le associazioni pro-life nell’organizzazione dei servizi di consultorio. È una decisione molto grave, perché rappresenta l’ennesima offesa ai diritti della donna e alla sua autodeterminazione. È importante dotare i consultori di personale qualificato e strutturato, in modo da assolvere a tutte le funzioni richieste a quelle strutture, esattamente come previsto dalla proposta di Legge presentata sul tema dal Movimento 5 Stelle. I consultori sono presidi territoriali da garantire con gli investimenti necessari e non di certo tramite il contributo delle associazioni di volontariato. Viviamo in un Paese in cui il diritto all’interruzione di gravidanza è già sotto attacco, in cui è già difficile accedere alla pratica, in cui le donne devono viaggiare fuori provincia o addirittura fuori regione per riuscire ad abortire. E mentre altri Paesi inseriscono la tutela del diritto all’interruzione di gravidanza in Costituzione, l’Italia sceglie di fare un ulteriore passo indietro. Noi continueremo a opporci a questa politica oscurantista del governo Meloni, non lasceremo che la 194 subisca ulteriori attacchi e ci batteremo perché i diritti delle donne vengano garantiti".