Ad aprile sia i consumatori che le imprese italiane mostrano un netto peggioramento delle aspettative economiche. L'indice del clima di fiducia dei consumatori scende da 95 a 92,7, mentre quello delle imprese cala da 93,2 a 91,5. Si tratta di un segnale chiaro: la percezione generale sull'andamento dell'economia continua a deteriorarsi.

Tra i consumatori, il calo è generalizzato e interessa tutte le componenti del clima di fiducia. Particolarmente marcato è il peggioramento delle opinioni sulla situazione economica generale, il cui indice scivola da 93,2 a 89,6. Anche le valutazioni personali e quelle sulla situazione attuale e futura risultano in calo. Il clima personale passa da 95,7 a 93,9, quello corrente da 97,9 a 95,4, e quello futuro da 91,1 a 89,1. In sostanza, gli italiani vedono il presente con crescente preoccupazione e il futuro con scarsa fiducia.

Anche dal mondo produttivo non arrivano buone notizie. La fiducia delle imprese continua a scendere per il terzo mese consecutivo, raggiungendo ad aprile il livello più basso dal marzo 2021. I settori più colpiti sono i servizi di mercato e il commercio al dettaglio. Nel primo caso, l'indice scende da 94,3 a 91,4, mentre nel commercio al dettaglio cala da 103,8 a 101,8. Il comparto più penalizzato è quello del turismo, dove il clima di fiducia crolla bruscamente.

Nel settore delle costruzioni, la fiducia diminuisce leggermente (da 104,6 a 103,6), influenzata soprattutto dalle peggiori aspettative sull'occupazione. L'industria manifatturiera registra un calo più contenuto (da 86,0 a 85,7), con giudizi in miglioramento sugli ordini, ma attese in calo sulla produzione.

In questo quadro cupo, gli unici segnali minimamente positivi arrivano da due fronti: i giudizi sugli ordini nel settore manifatturiero e le attese sulle vendite nel commercio al dettaglio, che mostrano un moderato ottimismo. Va comunque notato che, a livello di circuito distributivo, la fiducia cala nella grande distribuzione ma cresce nella distribuzione tradizionale.

La doppia battuta d'arresto – sia sul fronte dei consumatori che delle imprese – conferma un clima economico fragile e incerto. La crescente sfiducia riflette una percezione negativa del contesto attuale e un forte pessimismo sulle prospettive future, segnale che le tensioni economiche continuano a pesare sulla fiducia di famiglie e aziende.