La sfida tra Renzi e Conte arriva in Parlamento
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.Il Presidente della Repubblica ha firmato il decreto con il quale, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, vengono accettate le dimissioni rassegnate dalla sen. Teresa Bellanova dalla carica di Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - il relativo interim è stato assunto dal Presidente del Consiglio dei Ministri -, dalla prof. Elena Bonetti dalla carica di Ministro senza portafoglio e dall’on. Ivan Scalfarotto, Sottosegretario di Stato.Il Presidente del Consiglio ha quindi illustrato al Presidente della Repubblica la situazione politica determinatasi a seguito di tali dimissioni ed ha rappresentato la volontà di promuovere in Parlamento l’indispensabile chiarimento politico mediante comunicazioni da rendere dinanzi alle Camere.Il Presidente della Repubblica ha preso atto degli intendimenti così manifestati dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
Il comunicato del Quirinale di giovedì, sopra riportato, riassume la crisi di governo in atto e ne traccia il percorso per i prossimi giorni.
Alla Camera, lunedì 18 gennaio alle ore 12 è previsto l'intervento di Conte, a cui seguirà il dibattito e la replica del Presidente del Consiglio. Quindi ci sarà il voto sulla fiducia al Governo che verrà posta su una delle risoluzioni presentate. Il voto si svolgerà con "chiama" per appello nominale.
Se alla Camera la fiducia a Conte è scontata, non si può dire che lo sarà al Senato. Come si dice in questi casi, è lì che si giocherà la partita. In quell'Aula si ripeterà lo stesso cliché descritto per la Camera, ma ancora non è ben chiaro se Conte otterrà la fiducia e chi saranno coloro disposti a dargliela.
In teoria, il gruppo di Italia Viva potrebbe rivedere la propria posizione e, con la scusa di essere rimasta favorevolmente colpita dal discorso di Conte, votare la fiducia al governo. Siamo nel campo dell'incredibile o meglio ancora dell'assurdo... ma anche questa crisi è incredibile e assurda, pertanto è un'ipotesi che merita di essere elencata.
Sempre rimanendo alla teoria, Italia Viva potrebbe essere sostituita da Forza Italia, ma è difficile che i 5 Stelle possano accettare una soluzione simile che, peraltro, è già stata smentita dai vertici di quel partito, anche se in politica non si può mai dire mai.
Invece, per quanto riguarda, il campo del possibile, Conte potrebbe essere salvato dai cosiddetti responsabili, che fanno capolino in ogni legislatura, provenendo questa volta dal gruppo misto e, forse, anche dallo stesso gruppo renziano. Difficile però dire se tali "responsabili" decideranno di scoprire le carte già martedì, oppure se decideranno di farlo con un esecutivo dimissionario in modo da trattare cariche e prebende con la formazione di un nuovo governo di cui Conte dovrebbe o potrebbe essere ancora alla guida.
Anche in quel caso, Italia Viva potrebbe rientrare nell'esecutivo, ma i 5 Stelle hanno già detto che si opporrebbero all'eventualità.
Riassunti i possibili scenari (teoricamente quelli più plausibili), adesso non rimane che attendere e vedere ciò che accadrà martedì, senza però dimenticare di aggiungere che, opposizioni a parte, la maggioranza dei parlamentari, e soprattutto i senatori) non hanno alcun interesse in nuove elezioni dopo la riforma costituzionale che ha ridotto i seggi di Camera e Senato.