Il mini-ministro della (sub) Cultura, Gennarino Sangiuliano, avrebbe speso, secondo Repubblica,  250.000 euro per allestire alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma - dal 16 novembre all'11 febbraio 2024 - una mostra dedicata a Tolkien, a cinquant'anni dalla sua scomparsa e dalla prima edizione italiana de Lo Hobbit. In pratica una ruffianata per compiacere Giorgia Meloni e per ringraziarla di averlo nominato ministro.

Perché Gennarino, con questa mostra, avrebbe fatto un regalo a Giorgia?

Nella sua autobiografia scritta nel 2021, Meloni ha descritto l'epopea fantasy di Tolkien del 1954 come un testo sacro. E tanto ne era rimasta soggiogata che, al tempo in cui, iscritta al Movimento Sociale, si dichiarava fascista convinta l'attuale premier visitava le scuole vestita da hobbit!

Ciò che Tolkien ha scritto nei suoi libri è stato interpretato dai vari movimenti come un manifesto a supporto dei loro ideali.

Così  lo ritroviamo al tempo stesso sia un dio per gli hippy degli anni '60, che applaudivano alla descrizione della coltivazione di droghe nella "Contea", sia un dio per i neofascisti di casa nostra, che hanno interpretato le sue storie come rappresentazione della lotta tra le forze della tradizione (il bene) e quelle della modernità (il male) che, a quanto pare, riassumerebbe l'ideologia fascista.

Da dove nasce la passione della Meloni per Tolkien e il signore degli Anelli? Dai Campi Hobbit organizzati dal Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del MSI, fra il 1977 ed il 1981.  Campi a cui, per ragioni di età, Meloni non ha partecipato ma da cui ha evidentemente preso ispirazione.

L'interpretazione dell'opera di Tolkien in chiave fascista è ben argomentata dal ministero della (sub) Cultura nella pagina disponibile a questo indirizzo: cultura.gov.it/tolkien-uomo-professore-autore .

Questo il commento di Meloni che oggi, insieme ad altri camerati, ha visitato la mostra prima dell'apertura ufficiale:

"Quando studiavo la letteratura, a me piaceva molto scoprire e capire cosa ci fosse nella vita dell'autore, perché aiuta a legger meglio le sue opere. Questa è una mostra che, da questo punto di vista, fa un salto di qualità. Per cui, ringrazio il ministro Sangiuliano, la Galleria nazionale di Arte moderna di Roma e i curatori: è una bella pagina di cultura".

A NOI!