L'americano Nick Hague, 43 anni, ed il russo Alexei Ovchinin, 47 anni, sono decollati come previsto da Baikonur per raggiungere, sei ore dopo il lancio, la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ed unirsi al resto dell'equipaggio costituito da un americano, un russo e un tedesco.

Ma il vettore Soyuz che aveva il compito di portare in orbita la navicella con a bordo i due astronauti ha avuto un problema, non meglio specificato, al secondo stadio, due minuti dopo il lancio.

Secondo alcuni media russi, uno dei quattro motori del primo stadio non avrebbe funzionato in sincrono con gli altri, bloccando la procedura di attivazione del secondo stadio, e innescando automaticamente quella di emergenza.

Così, la navetta con all'interno Hague e Ovchinin si è separata dal vettore Soyuz ad un'altitudine di circa 50 chilometri, con i due piloti che hanno dovuto sopportare forze gravitazionali di 6-7 volte superiori a quelle percepite sulla Terra, causa la traiettoria anomala della capsula.

Circa mezz'ora dopo, la navetta, grazie ai paracadute di cui è dotata, è atterrata a circa 20 chilometri a est della città di Zhezkazganin Kazakistan. 


È stato Dmitry Peskov, portavoce del presidente russo Vladimir Putin, che ha seguito la vicenda in diretta, ad annunciare che i membri dell'equipaggio erano entrambi sani e salvi.

In seguito all'accaduto, tutti i lanci previsti con equipaggio saranno sospesi in attesa che l'inchiesta possa chiarire la causa di quanto accaduto, come ha dichiarato il vice primo ministro Yuri Borisov.

Una volta recuperati, i due astronauti sono stati trasportati in elicottero a Zhezkazganin, dove sono stati sottoposti ad un primo controllo medico, per essere poi trasferiti in aereo a Baikonur per effettuare ulteriori controlli e riunirsi alle loro famiglie. Trascorreranno la notte a Baikonur prima di spostarsi a Star City, il centro di addestramento spaziale russo, che si trova appena fuori Mosca.

Da conoscere adesso la sorte dell'equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale che potrebbe dover rimanere nello spazio sei mesi più del previsto.