"Con lo STADA Health Report 2024, i cittadini europei hanno parlato ancora una volta: la soddisfazione per l'assistenza sanitaria è diminuita per il quarto anno consecutivo, una tendenza allarmante che noi, insieme a decisori politici, autorità di regolamentazione, medici e farmacisti, dobbiamo comprendere, affrontare e invertire. Allo stesso tempo, è incoraggiante vedere persone di tutti i sessi, background e fasce d'età farsi avanti e prendersi cura della propria salute, sia fisicamente che mentalmente",

è quanto afferma Peter Goldschmidt, CEO di STADA, in base ai dati di un sondaggio condotto su circa 46.000 intervistati in 23 paesi europei che dimostra che il sistema sanitario non risponde più adeguatamente alle esigenze di molti europei, costringendoli a prendersi cura autonomamente della propria salute.

La valutazione dei sistemi sanitari cala per il quarto anno consecutivo; la fiducia nell'assistenza sanitaria convenzionale è in aumento; la salute mentale auto-dichiarata degli europei diminuisce.

Petanto, va da sé che i sistemi sanitari abbiano bisogno di una revisione. Al 56 percento, la soddisfazione per i sistemi sanitari è scesa al minimo storico, il che molti stanno prendendo come un invito a fare un passo avanti: esercizio fisico regolare, una dieta sana e attività a supporto del benessere mentale sono alcune delle misure adottate per compensare le debolezze sistemiche e prendersi cura di sé.

Tra le principali criticità emerse spiccano la difficoltà di accesso alle visite mediche, lo standard non adeguato dei servizi sanitari offerti, la privatizzazione dei servizi, la carenza di personale e una generale sfiducia nei confronti dei responsabili politici del settore sanitario. Tra gli europei più soddisfatti dei loro sistemi sanitari troviamo i belgi, gli svizzeri e gli olandesi. I più insoddisfatti sono gli ungheresi, mentre gli italiani si trovano più o meno a metà classifica.

Ma gli europei non si fermano alle lamentele e avanzano anche alcune idee di ampio respiro per migliorare la loro soddisfazione. Quasi un europeo su 2 ritiene che farebbe la differenza se i responsabili delle politiche sanitarie avessero un background correlato alla salute e una percentuale simile (47 per cento) chiede un aumento dei salari per coloro che lavorano nelle professioni mediche, per motivare un maggior numero di persone a intraprendere una carriera nel settore sanitario, alleviando così parte della pressione attualmente avvertita nel sistema.

Un dato positivo è l'aumento significativo della fiducia nella medicina convenzionale. Quasi 7 Europei su 10 affermano di fidarsi ampiamente o completamente della medicina convenzionale, con un aumento di 7 punti percentuali rispetto al 2022.

Anche la salute mentale dell'Europa è peggiorata: gli intervistati l'hanno valutata leggermente inferiore rispetto al 2023. E sebbene il 67 per cento degli europei sia felice in generale, il 52 per cento, e in particolare le generazioni più giovani, lotta contro la solitudine. Il Report parla apertamente di una “epidemia di solitudine”. La solitudine è avvertita dal 61 per cento dei polacchi, seguiti da finlandesi, svedesi, slovacchi e italiani (57 per cento). Nonostante oggi si viva quasi perennemente connessi,  il 20 per cento dei giovani europei attribuisce la solitudine al tempo trascorso davanti allo schermo per giocare o essere presenti sui social media. Ma il 27 per cento avverte la solitudine a causa del lavoro da remoto, alla cura dei figli e alla perdita delle persone care.

"Assistiamo a un'erosione della vita sociale. E, allo stesso tempo, la solitudine si fa sentire anche perché il lavoro sta cambiando. Anche la diffusione dello smartworking ha privato le persone delle interazioni sociali in ufficio”, osserva Goldschmidt. L'auspicio del dirigente di STADA e che i dati del Rapporto possano favorire la creazione di un tavolo “attorno a cui riunire esperti, medici, farmacisti e operatori sanitari per fornire risposte concrete ai bisogni dei cittadini. Sappiamo che i soldi a disposizione per la sanità sono pochi, perciò diventa importante decidere come spenderli e spenderli bene".


Fonte: Famiglia Cristiana