La giurista del Gambia Fatou Bensouda, dal 2012 a capo della Corte penale internazionale dell'Aia, venerdì ha dichiarato che esistono i presupposti legali per avviare un'inchiesta su presunti crimini di guerra commessi a Gerusalemme Est, a Gaza e in Cisgiordania. I crimini in oggetto sono stati commessi a partire da 2015, cioè dalla data in cui la Palestina è membro della Cpi. Israele, al contrario, si è sempre ben guardata dal farne parte, così come gli Stati Uniti.

Prima di procedere, la Bensouda ha chiesto un pronunciamento dei giudici sulla giurisdizione territoriale della Cpi, a causa dello status giuridico dei Territori occupati.

Quando sarà presa questa decisione? Non è stato chiarito, ma ai giudici [ stato chiesto di esprimersi nel più breve tempo possibile.

Chi potrebbe finire sul banco degli imputati? Oltre ad alcuni rappresentanti delle forze di difesa israeliane, non è escluso che tra gli imputati possano finire membri di Hamas e di altre fazioni palestinesi.


Questo il commento del Primo ministro palestinese Mohamed Shtayyeh:

"Questa decisione rafforza la fiducia dei palestinesi nell'integrità della Cpi a favore dei diritti umani e dello Stato di diritto, nonostante tutte le pressioni che Israele ha esercitato e continua ad esercitare su di essa".

Un cambiamento significativo e notevole nella gestione da parte della Corte penale internazionale delle violazioni israeliane sul nostro popolo e una vittoria per il diritto e la giustizia sull'arroganza del potere e sui tentativi dei criminali di sfuggire alla giustizia."

Shtayyeh ha poi esortato i giudici che si devono esprimere sulla territorialità ad accelerare l'emissione della decisione e non perdere altro tempo nell'aprire un'indagine formale sui crimini internazionali commessi contro il popolo palestinese, sottolineando che i documenti sono stati presentati con prove e rapporti dettagliati sui crimini compiuti durante l'occupazione.

Il Primo ministro ha anche affermato che la reazione negativa da parte di Israele a questa notizia "riflette la paura di esporre il vero volto di Israele come una potenza occupante che viola i diritti umani e viola il diritto internazionale nel peggiore dei modi".


Come ha commentato la notizia Israele? Queste le parole del premier Netanyahu: "La Corte non ha giurisdizione su questo caso, ha giurisdizione solo su denunce mosse da Stati sovrani. Non esiste uno Stato palestinese. Si tratta di una decisione per delegittimare lo Stato di Israele".


Per la cronaca, va ricordato che già nel 2005 una sentenza della Corte penale internazionale aveva condannato la costruzione da parte di Israele, in territorio palestinese, del muro che divide lo Stato ebraico da Gaza ordinando di smantellarlo. Il muro è ancora al suo posto.