La sicurezza dei medicinali che assumiamo è garantita da una serie di controlli prima e dopo la loro approvazione da parte delle autorità competenti.

Forse non tutti sanno, però, che anche i farmaci indicati in maniera specifica per l’uso negli animali, domestici e non, sono controllati e monitorati in modo da poter essere sicuri sia per loro che per noi.

Un medicinale veterinario, ad esempio per la cura del nostro cane o del nostro gatto, o per mantenere in buona salute gli animali destinati ad essere consumati, è infatti controllato sotto vari aspetti.

Non solo si deve dimostrare che sia efficace, ma anche che non presenti effetti indesiderati per il nostro amico a quattro zampe, e che non vi siano rischi per chi glielo somministra.

Ad esempio, nel caso di un antiparassitario, da applicare sul pelo dell’animale, il foglio illustrativo includerà anche una serie di avvertenze e precauzioni che devono essere adottate dalla persona che somministra il medicinale all'animale.

Il contatto di pelle e occhi con il liquido potrebbe infatti causare irritazioni. Nel caso invece di una miscela medicamentosa – ovvero un preparato medicinale da somministrare agli animali insieme al cibo o all’acqua, ad esempio un antibiotico per bovini – potrebbe esserci il rischio di inalazione.

Un altro rischio da tenere in considerazione è quello per l’ambiente: l’antiparassitario potrebbe trasferirsi sugli oggetti della nostra casa che vengono a contatto con il nostro animale, oppure nell'acqua del mare o di un lago se, ad esempio, il nostro cane fa il bagno.

Tutti questi rischi devono essere valutati e segnalati all'utilizzatore del medicinale, insieme alle misure da prendere per minimizzarli.

Un discorso a parte è quello relativo agli animali destinati al consumo alimentare – bovini, suini, ovini, pollame ecc. Nel caso di un antibiotico, ad esempio, sarà importante non solo valutare le quantità che si ritrovano nella feci dell’animale e il potenziale impatto sull'ambiente, ma anche il cosiddetto “tempo di attesa”, ovvero il periodo temporale che deve trascorrere prima di poter consumare il latte, la carne o altre parti dell’animale senza rischiare effetti dovuti alla permanenza del farmaco.

Tutte queste misure sono, in un certo senso, preventive: devono cioè essere dimostrate con studi e dati durante la fase di valutazione e approvazione del medicinale veterinario.

Una volta entrato nel mercato, tuttavia, gli effetti del medicinale continueranno ad essere monitorati attraverso la farmacovigilanza veterinaria, un sistema attivo sia in Italia che in molti paesi del mondo, che registra gli effetti avversi manifestatisi negli animali o negli utilizzatori del prodotto (proprietari, medici veterinari, allevatori), ma anche eventuali casi in cui il farmaco non funziona come dovrebbe o quando viene usato male o in maniera inadeguata.

Come per noi, anche nel caso degli animali, i medicinali vanno usati in maniera corretta, seguendo le indicazioni del medico. Solo così è possibile garantire la sicurezza di tutti.