Vincenzo Musacchio, criminologo e tra i maggiori esperti di strategie di lotta alla criminalità organizzata è guardingo sull’ipotesi di riforma del Guardasigilli Nordio riguardante la legislazione sulle intercettazioni.

«Le intercettazioni - aggiunge Musacchio - sono un mezzo fondamentale nella lotta al crimine organizzato, per cui, qualsiasi tipo di modifica andrà ponderato molto attentamente. Stiamo combattendo la guerra a nuove mafie che operano non solo a livello nazionale, ma spesso superano i confini e s’infiltrano ovunque».

Senza intercettazioni, e senza collaboratori di giustizia, in Italia oggi non avremmo neanche un processo per mafia. Lo stesso discorso valga per i delitti contro la pubblica amministrazione, in particolare per la corruzione. Siamo di fronte ad una tipologia di delitti (mafia e corruzione) che senza l’intercettazione e le talpe dall’interno non scopriremmo mai.

«Mafie e corruzione ormai ci hanno assuefatti. Ci entrano dentro e ci abituiamo a convivere con esse senza voler più reagire e denunciare».

Per questo, sarebbe importante rafforzare la normativa sulle intercettazioni e sui collaboratori di giustizia poiché sono due mezzi di ricerca della prova efficacissimi proprio nella lotta alle nuove mafie transnazionali. Per quanto riguarda il problema del rispetto della privacy e il diritto-dovere di informare, bisognerebbe far in modo che quanto s’intercetta, non si possa avere un uso diverso dalla finalità di giustizia.

Per raggiungere un obiettivo così ambizioso e delicato occorrerebbe innanzitutto un legislatore che garantisse in concreto il bilanciamento dei fondamentali valori in gioco, che scegliesse con consapevolezza e con sapienza umana e competenza. Il problema della giustizia, purtroppo, resta e resterà soprattutto un problema di persone. Poiché gli esseri umani sbagliano, a chi amministra la giustizia, dovremmo chiedere di commettere il minor numero di errori. Depotenziare il sistema delle intercettazioni in questo momento storico è sicuramente un grave errore e segnerà un passo indietro nella lotta alle mafie.


Vincenzo Musacchio, criminologo forense, giurista, associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA). È ricercatore indipendente e membro dell’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra. Nella sua carriera è stato allievo di Giuliano Vassalli, amico e collaboratore di Antonino Caponnetto, magistrato italiano conosciuto per aver guidato il Pool antimafia con Falcone e Borsellino nella seconda metà degli anni ottanta.