I fan dell’indagatore dell’incubo, fino al 18 aprile e a Genova, potranno assistere all’esposizione dedicata al personaggio firmato da Tiziano Sclavi.
Dalla misteriosa Londra a una città sfaccettata (anch’essa fieramente multiculturale) come Genova. Per i suoi trent’anni di vita editoriale – trascorsi tra indagini sul mondo del soprannaturale, avventure rocambolesche e vicende di cuore – Dylan Dog continua a regalarsi (e a regalarci) una serie di iniziative, alias appuntamenti, lungo lo stivale. Tra le più intriganti c’è la mostra ospitata nel museo Luzzati fino al 18 aprile che rende omaggio al personaggio creato da Tiziano Sclavi (giornalista e scrittore, è stato anche sceneggiatore tv, paroliere di canzoni, copywriter pubblicitario e disegnatore) e pubblicato da Sergio Bonelli editore.
Ed ecco che la rassegna nel capoluogo ligure rappresenta un’ottima opportunità per immergersi in un affascinante iter espositivo, con oltre 250 lavori che spaziano dalle tavole originali agli studi e copertine degli albi, dalle illustrazioni ai poster a tema per le riviste e per gli spettacoli teatrali (solo per fare alcuni esempi); tutto questo per mano di alcuni tra i più conosciuti e iconografici autori della collana: dagli ”storici” Giampiero Casertano, Corrado Roi, Angelo Stano, Pietro Dall’Agnol ai più recenti Massimo Carnevale, Ausonia, Akab, Gipi e Vanna Vinci. A completamento del percorso, il visitatore ha l’opportunità di assistere alla proiezione dell’episodio dedicato a Dyan Dog di The editor is in. Si tratta di una serie per la tv e per il web, dodici episodi in live-action e animazione – prodotti da Sky arte hd, Tiwi e Sergio Bonelli editore – per raccontare la movimentata (ma anche divertente) realtà quotidiana di un editor alle prese con i personaggi della Bonelli.
Spazio, infine, ad eventi collaterali e ad attività didattiche, tra i quali spiccano due workshop di fumetto tenuti dagli autori Akab (sabato 11 e domenica 12 febbraio) e da Paolo Armitano (venerdì 7 e domenica 9 aprile) che affronteranno tutte quelle fasi legate alla realizzazione di un albo: dall’ideazione del soggetto allo studio dei personaggi e dell’ambientazione fino all’approfondimento delle tecniche di sceneggiatura e disegno. Insomma, nonostante il personaggio dell’indagatore dell’incubo nel corso del tempo si sia evoluto (per alcuni stravolto), e la direzione intrapresa dal curatore Roberto Recchioni non vada giù a molti lettori della vecchia guardia, l’inquilino di Craven road non sembra perdere colpi.
A settembre 2016, è uscito il singolo “Non sono mica Dylan Dog” del cantautore Mimmo Parisi. Il brano è un vero e sentito omaggio al londinese che non si cura del denaro, degli agi e che non strepita per stare in prima fila. Come, invece, fanno molti politici. Come fanno molti business men che credono di essere di passaggio su questa Terra. Come tutti, del resto. Con la differenza che loro, i vari milionari di turno, nel frattempo, vogliono rubare tutto. “Non sono mica Dylan Dog” vuole essere anche un imput per tutti. Un pungolo a scegliersi con più cura i propri rappresentanti. Lasciando stare quelli in odore da galera.