Esteri

Crisi costituzionale in Venezuela. Scontro fra Corte Suprema e Assemblea Nazionale

Cosa sta accadendo in Venezuela? Vediamo di riassumere i fatti. Nelle elezioni del 6 dicembre 2015, la coalizione MUD (Mesa de la Unidad Democrática o Tavola della Unità Democratica) ha vinto le elezioni parlamentari, con una schiacciante maggioranza, conquistando 112 seggi su un totale di 167, in opposizione al PSUV (Partido Socialista Unido de Venezuela) del presidente Maduro (e ancor prima di Hugo Chavez), al governo da 16 anni. Prima dell'entrata in carica della nuova Assemblea Nazionale, la Corte Suprema ha vietato la nomina di quattro degli eletti della MUD dallo stato dell'Amazonas, per presunte irregolarità, fra cui il sospetto di voto di scambio. Ramos Allup, nuovo presidente del parlamento venezuelano, ha ignorato le disposizioni della corte e ha ugualmente proceduto a far giurare i quattro che, così, sono entrati regolarmente in carica. Infatti, la mancata nomina di quattro deputati avrebbe fatto perdere alla MUD la maggioranza dei due terzi dell'assemblea. I timori del PSUV e dei sindacati sono proprio legati al fatto che il nuovo governo, disponendo di una maggioranza qualificata, finisca per approvare delle leggi che vanifichino i progressi sociali ottenuti con quella che Chavez aveva definito "rivoluzione Bolivariana". Si è arrivati, così, ad un contrasto fra i poteri dello stato che non vede soluzione. Intanto, la MUD minaccia di dichiarare lo stato di emergenza nel paese, che fronteggia una grave crisi economica, dovuta alla diminuzione del prezzo del petrolio. Dall'altra parte, il PSUV convoca i cosiddetti Parlamenti di Strada, a tutela delle conquiste della rivoluzione.
Autore Federico Mattei
Categoria Esteri
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