Il farmacista pugliese Marcello Gemmato - camerata di antica data che da missino adesso è naturalmente diventato un post-fascista di Fratelli d'Italia -, deputato dal 2018, in questa legislatura è stato premiato da Meloni  con un incarico di governo.

Ecco così che da qualche settimana ha sostituito Paolo Sileri come sottosegretario al ministero della Salute.

Da perfetto negazionista come si conviene ad un post-fascista tutto d'un pezzo, il patriota Gemmato, ieri,  alla trasmissione ReStart su RaiDue, intervistato in merito all'efficacia dei vaccini anti-Covid ha dichiarato:

"Registro che per larga parte della pandemia l'Italia è stata prima per mortalità e terza per letalità, quindi questi grandi risultati non li vedo raggiunti", precisando di non voler cadere "nella trappola di schierarsi a favore o contro i vaccini". 

Naturalmente, una simile dichiarazione non poteva che suscitare una vera e propria bufera, non solo sull'interessato, ma anche sul ministro competente, Schillaci, e sulla capa di Governo, Meloni.

I due, al momento, sono rimasti silenti, mentre il responsabile, o meglio, l'irresponsabile Gemmato ha replicato così alle indignazioni espresse dai rappresentanti delle opposizioni, di tutte le opposizioni:

"Sono stupefatto dalle strumentalizzazioni che l'opposizione sta montando in queste ultime ore in merito ad alcune mie dichiarazioni rilasciate ieri alla trasmissione Re Start di Rai 2. Ho sempre sostenuto la validità dei vaccini e la capacità che hanno di proteggere soprattutto i più fragili. Come sottosegretario alla Salute ed esponente di FdI voglio sgombrare il campo da interpretazioni faziose e ideologiche. L'attività parlamentare di questi anni testimonia in maniera limpida e coerente la posizione mia e di FdI. Siamo passati dall'emergenza alla convivenza con il virus anche grazie ai vaccini, adesso è tempo di guardare avanti".

Quella che doveva smentire una posizione no vax da parte di Gemmato, si conclude con una frase che fa ritenere il ricorso ai vaccini anti-Covid pressoché superato ed inutile.  

Peccato per lui, però, che i virologi si stiano lamentando del fatto che la vaccinazione alla quarta dose vada a rilento, mettendo a serio rischio la popolazione di età più avanzata e statisticamente più soggetta alla possibilità di ricovero in caso di Covid.

Inutile dire che camerati e patrioti, politici e giornalisti, cerchino di giustificare come dovuto quanto detto da Gemmato, indignandosi per chiunque ne chieda le dimissioni. Ci mancherebbe!