Gianni Zonin è un noto imprenditore vinicolo, salito agli onori delle cronache per la sua dissennata gestione della Banpa Popolare di Vicenzadi cui è stato presidente dal 1996 al 2015.

Zonin per aggiustare i conti della BPV ha semplicemente aumentato, con il complice assenso della maggioranza del consiglio d'amministrazione, il valore delle azioni - la banca non era quotata - senza che tale valore avesse un qualche pur minimo riferimento con l'andamento dei conti.

In seguito al dissesto, Zonin si è preso un lungo periodo di vacanza fuori dall'Italia ed è rientrato solo dopo aver avuto assicurazioni in relazione all'eventualità che potesse o meno finire in carcere, dedicandosi così a fare acquisti in via Montenapoleone.

Nel frattempo, per esser sicuro che risparmiatori ed azionisti della popolare di Vicenza, rimasti senza risparmi a causa della sua dissennata gestione non potessero rifarsi sul suo patrimonio, Zonin ha ceduto azienda ed immobili ai suoi figli.

Le cantine Zonin non hanno ricevuto alcun danno in seguito al modo di agire del loro fondatore, tanto che il fatturato per il 2016 è andato a gonfie vele, sfiorando i 200 milioni e con previsioni di crescita anche per i prossimi anni. Nel201i8 è previsto a 235 milioni.

Non c'è che dire... un perfetto esempio di responsabilità sociale e radicamento del territorio.