"Insieme al terrorismo sullo spread va molto di moda quello sulle coperture economiche. Nei giorni scorsi ci ha pensato l’Osservatorio sui Conti Pubblici di Carlo Cottarelli, oggi il fact checking dell’Agi. Il giochetto è sempre lo stesso: si sommano tutte le misure espansive previste nel Contratto di Governo così da superare la soglia psicologica dei 100 miliardi di euro, non si parla di coperture, che pure sono state indicate a più riprese, e si fa intendere che il programma sarà realizzato quasi integralmente in deficit."

Così inizia un articolo di domenica, pubblicato sul proprio sito dal Movimento 5 Stelle, intitolato "Il terrorismo sulle coperture economiche".

"La realtà, però, è un po’ diversa. Prima di tutto bisogna spalmare i circa 100 miliardi di euro di spese sull’intera legislatura, perché misure come la Flat Tax a due aliquote, il Reddito di Cittadinanza e il superamento della Fornero hanno bisogno di tempo per essere elaborate, approvate ed entrare a regime. È assurdo sostenere, come fa l’Agi, che ogni anno vadano trovati oltre 100 miliardi di coperture. La verità è che per realizzare il nostro programma economico serviranno manovre finanziarie da 20-30 miliardi annui, in linea con i governi precedenti ma con effetti molto diversi, perché non si tratta di bonus a pioggia o misure provvisorie, ma di investimenti produttivi, lotta senza quartiere alla povertà, abbassamento dell’età pensionabile e drastica riduzione della pressione fiscale."

Tra le coperture indicate nell'articolo vi è il recupero di almeno 40 miliardi di euro dai 140 miliardi che ogni anno lo Stato destina a misure relative a sgravi, bonus, incentivi che, ad oggi, fanno capo a ben 466 provvedimenti di diversa natura e di altri 30 miliardi dai tagli agli sprechi e dalla spending review, delineata a suo tempo dallo stesso Cottarelli.

Quindi, l'articolo si conclude affermando che "la filosofia economica che sta dietro al Contratto di Governo è molto diversa rispetto a quella dominante negli ultimi anni. L’abbiamo sempre detto e lo ripetiamo: l’austerità ha fallito, le politiche dei governi che ci hanno preceduto hanno fatto esplodere il rapporto debito/Pil e depresso l’economia. Al contrario, far ripartire il circuito virtuoso di consumi, investimenti ed occupazione stabile è il miglior modo per aumentare anche il gettito fiscale e tenere a posto i conti."

Nell'augurio che ciò possa avvenire, rimane però un'evidente lacuna nella ricostruzione fatta ed è relativa proprio a quanto "il circuito virtuoso di consumi, investimenti ed occupazione stabile" possa garantire alle casse pubbliche. Questo nell'articolo non si dice e non lo hanno detto nelle loro dichiarazioni, nei giorni scorsi, gli esponenti di Lega e 5 Stelle.

Facciamo un esempio. Se la flat tax entrerà in vigore così come è stata anticipata nel "Contratto" il prossimo anno, dal 2019 le casse dello Stato rinunceranno da subito a circa 50 miliardi di euro (calcolati in base agli attuai scaglioni). I benefici della riduzione delle imposte, con maggiori consumi, maggiori investimenti e maggiore occupazione potranno essere visti, ben che vada, non nel giro di mesi, ma nel giro di anni.

E nel frattempo l'Italia, considerando l'attuale stato dei suoi conti, come può permettersi di rinunciare a 50 miliardi all'anno da sommarsi alle altre decine associate ai vari provvedimenti quando questi saranno tutti a regime? E come può affermare il Movimento 5 Stelle che di questo non ci sia da preoccuparsi, se neppure si dà pensiero di indicare una pur vaga previsione delle entrate derivanti dall'applicazione della flat tax?