Anche se le borse nei giorni scorsi hanno "rimbalzato", il prezzo dell'oro non ha perso tonicità e continua a rimanere sui 1.550 dollari l'oncia.
I mercati, nonostante abbiano digerito l'ottimismo degli ultimi giorni e al tempo steso abbiano incassato anche qualche buona notizia sul fronte macro, continuano però a preferire ancora il "safe haven" per eccellenza, almeno finché non saranno chiare le ripercussioni del coronavirus sull'economia globale.
A rendere il quadro economico "nebuloso" ha provveduto anche Pechino con l'annuncio della riduzione del 50% delle tariffe doganali in precedenza aumentate su 1.717 prodotti americani, in seguito agli ultimi accordi con gli Stati Uniti.
Per coloro che vedono il bicchiere mezzo pieno la notizia è sicuramente positiva, perché contribuisce ad incrementare gli scambi e l'economia... e non solo quella cinese. Per i pessimisti del bicchiere mezzo vuoto, invece, la notizia non fa che confermare i timori di Pechino sulle conseguenze che l'epidemia di coronavirus avranno sul Pil del 2020, e per incrementarlo, è stata presa la contromisura della diminuzione dei dazi.