Hanno avuto il via a Villa Pamphilj a Roma, da sabato 13 giugno, i cosiddetti Stati Generali per un confronto sui progetti di rilancio del Paese. Nella prima giornata il premier Conte ha ascoltato il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il Commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, la Presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, e il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel.

A questi hanno poi fatto seguito gli interventi del Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco; del Segretario Generale dell'OCSE, Ángel Gurría, e della Direttrice Operativa del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva.

Lunedì si è svolta la seconda giornata di lavori, con il premier che prima ha incontrato Colao insieme al comitato di esperti in materia economico-sociale e, successivamente, i rappresentanti delle varie componenti sociali e delle parti produttive del Paese.

In un breve riassunto alla stampa, quest'oggi Conte ha ricordato che gli obiettivi strategici del piano di rilancio conseguenti agli Stati Generali sono la complessiva modernizzazione e digitalizzazione del Paese, la realizzazione di infrastrutture più sicure ed efficienti, la transizione ecologica, l'investimento nella ricerca e nella formazione, la modernizzazione della Pubblica Amministrazione, l'azione di sostegno e potenziamento delle filiere produttive e la promozione della buona occupazione.

Obiettivi la cui esecuzione non potrà però prescindere dalle due basi che sono poste a fondamento della nostra Costituzione: il lavoro e i diritti sociali.

Per tale motivo si impone un progetto di rilancio che riorienti la politica economica e la politica industriale del nostro Paese nella prospettiva della tutela del lavoro, anche in vista dei grandi mutamenti che si prospettano.

Oltre alle associazioni sindacali, Conte oggi ha incontrato i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani e quelli dell'Unione delle Province d'Italia.