Luigi Di Maio si è scisso da se stesso! Il capo politico del Movimento 5 Stelle si è separato dal vicepremier e dal bi-ministro, o viceversa, per avvertire l'Europa che l'Italia potrebbe essere sul punto di porre un aut aut sulla questione migranti.

Questo è quanto ha dichiarato Di Maio: «Se l’Unione europea si ostina con questo atteggiamento, se domani dalla riunione della Commissione europea non esce nulla e non decidono nulla sulla nave Diciotti e sulla redistribuzione dei migranti, io e tutto il MoVimento 5 Stelle non siamo più disposti a dare 20 miliardi all’Unione europea.»



Una dichiarazione che impegna Di Maio, ma solo politicamente. Il Governo, che in pratica per due terzi fa capo a lui e alle sue decisioni, qualunque siano, sembrerebbe esserne allo scuro. Almeno ufficialmente.

Una dichiarazione, va riconosciuto, che paradossalmente sarebbe pure razionale nel caso in cui però l'Italia riprendesse le operazioni di salvataggio in mare e sbarco dei migranti, come avveniva prima dell'insediamento di questo Governo.

I migranti smetterebbero di essere utilizzati come merce di scambio e merce di scambio ritornerebbe ad essere quello per cui è stato creato: il denaro. Con l'Europa che, in tal caso, verrebbe messa di fronte alle proprie responsabilità.

Esiste un accordo di ripartizione che non è stato mantenuto dall'Europa? Sì. Allora l'Italia è giusto che si rifaccia su parte dei miliardi destinati all'Europa, utilizzati per salvataggio, accoglienza e rimpatrio dei migranti.

Una razionalità, quella sopra indicata, che probabilmente va molto al di là dell'orizzonte ipotizzato da Di Maio che oltretutto, va ricordato, sull'argomento è stato piuttosto vago, anche perché afflitto da una idiosincrasia nel prendere decisioni che lo ha colpito da quando è al Governo.

Inoltre, se l'Italia dovesse adottare una soluzione simile, dal giorno alla notte Matteo Salvini si vedrebbe privato dell'arma principale della sua propaganda: il migrante da respingere. Possibile che l'Italia possa smettere di dare per intero o in parte il proprio contributo finanziario alla Ue se poi continuasse a non accogliere i migranti salvati in mare?

Ma in quel caso Salvini come la prenderebbe? Non lo sappiamo, anche perché finora non ha fatto trapelare alcun giudizio in merito. Anzi, ha rilanciato suggerendo di adottare il modello australiano che prevede che le navi della marina siano utilizzate per riaccompagnare a traino al luogo di partenza, naturalmente facendoli rimanere sulle loro imbarcazioni, i migranti intercettati in mare.

Se poi il luogo di partenza non è proprio quello esatto o se sia perso nel nulla, per l'Australia non è materia su cui dibattere, l'importante è che i migranti siano "riaccompagnati" da altre parti... spesso in barba anche a qualsiasi accordo preventivo con la nazione ospitante. Ma gli australiani, da ex coloni, sono sempre stati gente pratica, che bada al sodo.

Quindi, mentre Di Maio propone di iniziare a "ricattare" l'Europa, Salvini inizia a pubblicizzare il modello "No Way".



Possibile che questa alleanza di governo possa continuare anche per i prossimi mesi?