La Giornata Mondiale del Malato, istituita trent’anni fa fa  da Giovanni Paolo II, a causa della pandemia, non potrà aver luogo come previsto ad Arequipa in Perù, ma si terrà nella Basilica di San Pietro in Vaticano il prossimo 11 febbraio.

Per l'occasione, papa Francesco ha inviato un messaggio ricordando, ancora una volta, le diseguaglianze che dividono il mondo, anche in fatto di cure mediche.

"Penso soprattutto alle popolazioni delle zone più povere del pianeta - ha detto il Papa - dove a volte occorre percorrere lunghe distanze per trovare centri di cura che, seppur con risorse limitate, offrono quanto è disponibile. La strada è ancora lunga e in alcuni Paesi ricevere cure adeguate rimane un lusso. Lo attesta ad esempio la scarsa disponibilità, nei Paesi più poveri, di vaccini contro il Covid-19; ma ancor di più la mancanza di cure per patologie che necessitano di medicinali ben più semplici". "[...] Molti passi avanti sono stati fatti, ma molta strada rimane ancora da percorrere per assicurare a tutti i malati, anche nei luoghi e nelle situazioni di maggiore povertà ed emarginazione, le cure sanitarie di cui hanno bisogno..."

Invece,  nella parte di mondo dove la popolazione ha tutto per curarsi e proteggersi anche dalla pandemia, ci sono persone che rifiutano di farlo, facendosi scudo di  fantasiose quanto assurde teorie che coinvolgono grafene e 5G. Un triste, quanto sconfortante, paradosso.