Michel Oz, talentuoso artista, realizza quadri di ispirazione Pop dall’età di dieci anni. La sua ricerca si concentra sul prelevare dei frammenti di manifesti dalle pareti delle metropoli (in particolare Roma, Buenos Aires e Berlino), per poi mixarli ed inserirli sotto vetro, in delle cornici riutilizzate o in un vecchio quadro che riprende vita in una nuova veste, creando una certa sinergia tra vecchio e nuovo. Ispirandosi a Mimmo Rotella (Catanzaro 1918 – Milano 2006), tra i protagonisti dell’arte della seconda metà del XX secolo, che ha tramutato lo strappo in una autentica espressione artistica, Michel Oz trasforma in opere la realtà urbana. La ricerca di osservazione attenta alla vita raccontata sui muri, sulle lamiere, con lo stratificarsi di manifesti pubblicitari, conduce l’artista a realizzare opere dal notevole impatto espressivo ed emotivo. Le sue creazioni sono istintive, caratterizzate da un equilibrio di immagini e di colori, che emergono dagli spazi lacerati dei manifesti e generano un “dialogo empatico” tra l’opera e l’osservatore.
Michel Oz racconta: “I muri grigi di Roma ai tempi di Mimmo Rotella offrivano ben poco, qualche poster del Circo Orfei, la pubblicità del dado Knoor, alcuni ritratti di Marylin. Oggi le cose sono cambiate, i muri propongono spunti differenti. Strappo brandelli di carta coloratissima dai grigi muri delle metropoli prima che gli agenti climatici possano biodegradarli. Una volta in studio con il mio bottino di strappi di carta, al suono di musica, inizia il processo creativo che dura ore ed ore. Terminato il lavoro rimango sorpreso come se fossi uno spettatore in quanto in ogni opera coesistono contaminazioni artistiche: attraverso la mia espressione emerge il vissuto di altre persone. A tal proposito, ogni opera firmata Michel Oz è unica e irripetibile”.