Fino ai primi anni ’70 operava a Milano una importante casa discografica che per decenni aveva diffusa in Italia la musica in ogni sua espressione.

Mi riferisco alla “Voce del Padrone” emanazione. sin dal 1904, della inglese “His Master’s Voice”.

Mi ha sempre divertito e fatto sorridere la immagine-marchio, riprodotta sulle etichette di ogni disco, che raffigurava il cagnolino Nipper intento, con curiosità ed attenzione, ad ascoltare la voce probabile del suo padrone effusa da un vecchio grammofono.

Ammetto di sorridere ancora oggi ogni qual volta mi capita di rivedere quella icona.

Oggi, però, attualizzando quella immagine mi raffiguro, al posto del cagnolino Nipper, frotte di pennivendoli intenti a ricevere ordini editoriali dalla “Voce dei loro Padroni”.

Padroni che dettano gli indirizzi di ciò dovrà essere scritto o propagato in radio e TV, in funzione dei loro interessi politici ed economico-finanziari prevalenti in quel momento.

Non c’è giorno in cui questo manipolare l’informazione, presente nei media, non mostri tutta la sua perversità fino a diventare fake news con cui abbindolare i troppi grulli in circolazione nel Paese.

Ora, premesso che considero il governo gialloverde né più né meno cialtrone ed inaffidabile dei governi Gentiloni, Renzi e Berlusconi, con l’aggravante però di mostrare anche temibili venature fasciste, non ho potuto fare a meno di osservare, lunedì 10 settembre, alcune fake news diffuse all'unanimità da quotidiani, radio e televisione, per assecondare la “Voce dei loro Padroni”.

1. Dopo la visita alla Fiera di Bari da parte del vicepremier pentastellato, con ironia e sdegno i media hanno sbraitato all’unisono “Di Maio torna a scuola per imparare che Matera non è in Puglia”. Il riferimento era all’interesse che Di Maio aveva dimostrato, parlando con il governatore della Puglia, per conoscere il supporto pugliese previsto a Matera Capitale europea della Cultura 2019. A sgonfiare e ridicolizzare questa fake news è intervento di persona Michele Emiliano, governatore della Puglia, con un tweet: “Il Ministro Luigi Di Maio sa benissimo che Matera è in Basilicata e sa altrettanto bene che il sostegno della Puglia a Matera Capitale europea della Cultura 2019 è fondamentale. Per questo mi ha fatto le domande, tutte pertinenti, cui ho risposo”. Intanto, però, sui social la fake news si era già diffusa generando ironia e motteggi sulla ipotetica gaffe di Di Maio.

2. Bersaglio di giornata è stato anche il premier Giuseppe Conte reo di aver solo rinviato l’esame di “inglese processuale” presso La Sapienza di Roma, ma di non aver rinunciato invece al possibile incarico di professore ordinario di diritto privato. Un misfatto sul quale i media si sono buttati a capofitto ipotizzando conflitto di interesse, concorso costruito “ad personam” da La Sapienza, tentativo di Conte di cercare il suo futuro professionale prevedendo la imminente disfatta del governo gialloverde, e così via. Insomma un grappolo di fake news architettate da pennivendoli ignoranti, ad esempio, che Giuseppe Conte sia già dal 2002, e lo sia tuttora, professore ordinario di diritto privato, che la domanda a La Sapienza sia stata presentata a febbraio, cioè prima che in marzo si svolgessero le elezioni politiche con conseguente sua nomina a premier nel mese di maggio, che non sia il primo professore universitario a ricoprire incarichi ministeriali, etc. etc. Evidentemente, però, lo scopo era solo quello di sollevare un polverone per screditare con fake news il capo del governo presso quella moltitudine di grulli pronti a trangugiare qualsiasi fregnaccia. Ma Conte li ha presi in contropiede rinunziando a concorrere all’incarico presso La Sapienza.

3. A chiudere la giornata è ricomparsa sugli schermi di LA7 Lilli Gruber, ancora più inacidita e biliosa. Per avviare il nuovo ciclo autunnale di “8 e ½” la signora ha scelto di intervistare l’ex deputato grillino Di Battista in collegamento dal Guatemala. Una scelta che mi è apparsa singolare ben conoscendo la piaggeria politica della Gruber e la sua comprovata avversione nei confronti del M5S e dei suoi esponenti. Ma la sorpresa è durata poco perché fin dalle prime battute si è capito che la signora voleva solo servirsi delle fake news di giornata su Di Maio e Conte per mettere in difficoltà Di Battista. La meschinella, però, non solo non è riuscita nel suo intento ma ha dato prova anche di essere disinformata perché poco prima dallo stesso video Mentana aveva già sgonfiate quelle fake news ed aveva data notizia della rinunzia di Conte al concorso a La Sapienza. C’è da augurarsi che con la “quota 100 a 62 anni” proposta da Salvini anche Lilli Gruber vada in pensione.