Selvaggia Lucarelli indaga su “Can Yaman for Children” e solleva dubbi.
La beneficenza dovrebbe essere sinonimo di trasparenza e altruismo, ma cosa accade quando queste aspettative vengono messe in dubbio? È ciò che sta accadendo con “Can Yaman for Children”, l’associazione benefica fondata dall’attore turco Can Yaman.
Selvaggia Lucarelli, giornalista nota per le sue indagini pungenti, ha acceso i riflettori sulla gestione delle donazioni della fondazione, sollevando interrogativi su come l’attore intrecci attività solidali con iniziative commerciali.
Al centro delle polemiche c’è il “Break the Wall Tour”, una serie di eventi organizzati dall’attore, che comprendevano visite a scuole e ospedali, ma anche serate in discoteca. Le serate, pur essendo sponsorizzate dalla Onlus, sembrano più promozionali che benefiche, sollevando il dubbio: quanto delle somme raccolte finisce davvero nelle casse della fondazione?
Un caso esemplare è quello della discoteca “24 Mila Baci” di Latina, che ha donato 5.000 euro alla Onlus tramite bonifico bancario. Tuttavia, la stessa struttura ha pagato separatamente un cachet all’attore, senza rivelarne l’importo. Questa commistione tra beneficenza e guadagni personali ha acceso le polemiche. Selvaggia Lucarelli ha infatti sottolineato come situazioni di questo tipo possano confondere il pubblico e alimentare dubbi sull’effettiva trasparenza delle operazioni benefiche.
Le critiche non si fermano qui. Il merchandising venduto durante il tour, i biglietti degli eventi serali e la presenza di sponsor commerciali sembrano indicare che l’obiettivo del tour non fosse esclusivamente benefico. Anche il nome della Onlus appare in locandine di eventi che nulla hanno a che vedere con la solidarietà. È questo il modo giusto di gestire un’associazione benefica? La risposta a questa domanda divide il pubblico.
La reazione dei fan di Can Yaman
I sostenitori di Can Yaman non hanno esitato a schierarsi a favore del loro beniamino. Sui social, molti fan difendono l’attore, descrivendolo come una persona generosa e dedita alla causa dei bambini. “Can ha sempre messo il cuore in tutto quello che fa, non merita queste accuse,” ha scritto un follower su Instagram. Tuttavia, non tutti condividono questa opinione.
Gli scettici ritengono che la commistione tra eventi benefici e attività commerciali sia troppo marcata per essere ignorata. Secondo Selvaggia Lucarelli, la mancanza di trasparenza nella gestione delle donazioni e la presenza di cachet separati mettono in discussione l’integrità dell’intera operazione.
Il paragone con Chiara Ferragni
Non è la prima volta che una celebrità viene accusata di sfruttare la beneficenza per fini personali. Selvaggia Lucarelli ha paragonato il caso di Can Yaman a quello di Chiara Ferragni, criticata in passato per iniziative benefiche che sembravano più orientate alla promozione del suo brand. Se le accuse si rivelassero fondate, Yaman potrebbe trovarsi in una situazione simile, con pesanti ripercussioni sulla sua immagine pubblica.
Cosa succederà ora?
Mentre Selvaggia Lucarelli promette di rivelare ulteriori dettagli, Can Yaman mantiene il silenzio stampa. Questa strategia potrebbe essere dettata dalla volontà di evitare ulteriori polemiche, ma il pubblico si aspetta risposte. Nel frattempo, il caso continua a far discutere, dividendo l’opinione pubblica tra chi difende l’attore e chi lo accusa.
Una cosa è certa: la trasparenza è fondamentale quando si parla di beneficenza. Che si tratti di Can Yaman, di Chiara Ferragni o di qualsiasi altra celebrità, il pubblico ha il diritto di sapere come vengono utilizzati i fondi raccolti. Resta da vedere se le indagini di Selvaggia Lucarelli porteranno alla luce nuovi elementi o se tutto si concluderà con un nulla di fatto.