"Io sono intervenuta molte volte in quest'Aula, come deputato, come ministro, come vicepresidente della Camera, eppure la solennità è tale che mai sono riuscita a intervenire senza provare un sentimento di emozione e profondo rispetto".

Sono le prime parole del presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Montecitorio nel giorno della fiducia.

Il discorso della premier alla camera per la fiducia è stato un discorso molto alto che ha ancora una volta la statura da leader raggiunta dalla prima donna nella storia che diventa presidente del consiglio. E proprio sulle donne è stato uno dei passaggi del suo discorso apprezzato anche dalle opposizioni, per smorzare anche le inutili e stucchevoli polemiche sorte sulla desinenza da usare per definirla. 

"Tra i tanti pesi che sento gravare sulle mie spalle oggi, non può non esserci anche quello di essere la prima donna a capo del governo in questa Nazione. Quando mi soffermo sulla portata di questo fatto, mi ritrovo inevitabilmente a pensare alla responsabilità che ho di fronte alle tante donne che in questo momento affrontano difficoltà grandi e ingiuste per affermare il proprio talento o il diritto di vedere apprezzati i loro sacrifici quotidiani".

Così il premier Giorgia Meloni, nel suo discorso alla Camera. "Ma penso anche, con riverenza, a coloro che hanno costruito con le assi del proprio esempio la scala che oggi consente a me di salire e rompere il pesante tetto di cristallo posto sulle nostre teste".

Ha detto la Meloni citando solo per nome alcune grandi donne che hanno fatto storia della politica italiana.

Il suo tono questa volta pacato e misurato ha voluto sottolineare le difficoltà del momento in cui si trova il paese e ha voluto rappresentare il rispetto del ruolo, delle opposizioni, e delle aule istituzionali. Ha ringraziato Draghi e Mattarella, e ha avuto parole di apertura anche verso le opposizioni, che ha invitato con grande spirito democratico a collaborare per fare quelle riforme che questo paese aspetta da anni.

Un discorso politico come quello che ci si deve aspettare da una che fa politica da quando ha 15 anni, come ha ricordato anche nel suo discorso. E' ferma nelle sua prime rivendicazioni su quelle riforme che ha portato avanti in campagna elettorale e che ha intenzione di portare avanti con impegno e dedizione. Ha poi voluto rimarcare la lotta contro le mafie, cosa insolita nei precedenti discorsi dei premier negli anni, con le quali lo stato sarà inflessibile. E non è certo mancata la condanna di tutti i totalitarismi, fascismo compreso.

Un discorso privo di polemiche e molto mirato ad indicare che il momento attuale richiede impegno, sacrificio e nessuna spinta in avanti ( un messaggio forse rivolto anche ai suoi alleati seduti alla sua destra e alla sua sinistra ). Se c'era ancora qualche dubbio, questo discorso ha dimostrato ancora una volta che il paese ha finalmente trovato un leader autorevole, responsabile e che è lì per governare e non per vivacchiare come molti dei governi che l'hanno preceduta.