Stoltenberg introduce il vertice di Vilnius confermando il sì di Ankara all'ingresso della Svezia nella Nato
Parlando prima dell'inizio ufficiale del vertice che si apre questo martedì a Vilnius, il segretario generale Jens Stoltenberg ha accolto con favore il via libera del presidente Recep Tayyip Erdogan (adesso descritto dai media russi come un derviscio rotante) all'ingresso della Svezia nell'Alleanza atlantica. Il dittatore turco, dopo un incontro a tre con il premier svedese e il segretario della Nato, ha detto che farà arrivare il protocollo di adesione di Stoccolma alla Grande Assemblea nazionale il prima possibile (sempre i media russi dicono che sarà già per la prossima settimana), definendola una decisione storica che è "buona per la Svezia, buona per la Turchia e buona per l'intera Alleanza".
Un via libera arrivato con la promessa che il governo di destra svedese appoggerà l'ingresso di Ankara nell'Unione europea. Ieri Erdogan aveva fatto intendere che il via libera alla Svezia sarebbe arrivato solo dopo che tutti gli Stati membri dell'Ue si fossero espressi favorevolmente all'ingresso della Turchia in Europa.
Probabilmente non si era espresso bene, è stato frainteso oppure si è accontentato. A parte questo è comunque divertente il fatto che i fascisti italiani, che avevano salutato l'arrivo al potere dei colleghi svedesi come un'ottima notizia, adesso non abbiano aperto bocca per commentare l'appoggio scandinavo all'ingresso della Turchia nell'Ue, un tema che, al solo sentirne parlare, fa venire l'orticaria sia a Salvini che a Meloni.
Ritornando al vertice di Vilnius, Stoltenberg ha dichiarato che gli alleati invieranno un chiaro messaggio del loro appoggio a Kiev per tutto il tempo necessario, migliorandone ulteriormente i legami politici, anche alla riunione inaugurale del Consiglio NATO-Ucraina cui parteciperà il presidente Volodymyr Zelenskyy.
Stoltenberg ha poi sottolineato che gli alleati prenderanno decisioni per rafforzare la deterrenza e la difesa e concorderanno un impegno più ambizioso per gli investimenti in tale settore. Il Segretario Generale ha infine accolto con favore il fatto che agli alleati si uniranno i leader di Australia, Nuova Zelanda, Giappone e Repubblica di Corea, sottolineando che la sicurezza non è regionale, ma globale.
Nel suo discorso alla nazione di ieri, Zelensky ha detto:
"... l'Ucraina merita di essere nell'Alleanza. Non ora: c'è una guerra, ma abbiamo bisogno di un segnale chiaro. E abbiamo bisogno di questo segnale adesso.Sono grato a tutti i leader, a tutti i paesi, che lo affermano e che hanno adottato le pertinenti dichiarazioni e dichiarazioni congiunte con l'Ucraina sulla nostra integrazione. La maggior parte dell'Alleanza ci sostiene chiaramente.Il coraggio degli eroi ucraini ha spazzato via la polvere della storia da tutti i valori per la protezione dei quali è stata creata la Nato.Il confine orientale dell'Ucraina, il confine del nostro stato e le posizioni dei nostri guerrieri sono la linea che la dittatura russa - che in varie forme, ma costantemente, ha sempre cercato di conquistare i popoli d'Europa - non attraverserà mai più.La realtà della sicurezza qui sul fianco orientale della Nato dipende dall'Ucraina. Quando abbiamo chiesto di aderire alla Nato, siamo stati sinceri: l'Ucraina è già de facto nell'Alleanza. Le nostre armi sono le armi dell'Alleanza. I nostri valori sono ciò in cui crede l'Alleanza. La nostra difesa è l'elemento stesso della formula dell'Europa che la rende unita, libera e pacifica.Vilnius deve confermare tutto questo. ..."
In che termini lo vedremo alla fine del vertice.