“I morti non fanno rumore, non fanno più rumore del crescere dell’erba, scriveva Ungaretti. Eppure, i nomi dei nostri amici, dei nostri colleghi, messi qui, nero su bianco, fanno un rumore assordante. Così come fa rumore il numero degli operatori sanitari contagiati, che costituiscono ormai il 10% del totale. Non possiamo più permettere che i nostri medici, i nostri operatori sanitari, siano mandati a combattere a mani nude contro il virus. È una lotta impari, che fa male a noi, fa male ai cittadini, fa male al paese”.

Questo è quanto comunicato oggi in una nota dal presidente della FNOMCeO (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri), Filippo Anelli, dopo aver comunicato i nuovi medici che si sono aggiunti al triste elenco di coloro che sono "caduti nel corso dell’epidemia di Covid-19".

“Nell’elenco – spiega il Presidente – si è deciso di includere tutti i medici, pensionati o ancora in attività, perché per noi tutti i medici sono uguali e uguale è il cordoglio per la loro perdita. Alcuni dei medici pensionati, inoltre, erano rimasti o erano stati richiamati in attività; alcuni di loro avevano risposto a una chiamata d’aiuto. Perché non si smette mai di essere medici, lo si resta sino in fondo e per tutta la vita”.

A oggi, hanno raggiunto il numero di 306 i medici morti a causa della pandemia da Covid-19. L'ultima vittima, a partire dall'11 marzo dello scorso anno, è la dottoressa Maria Giuseppa Giammalva, medico di Medicina generale di Palermo.