Ennesima riprova della forza e del rispetto, a livello internazionale, dell'Italia di Giorgia Meloni... che oggi è stata (indirettamente, ma effettivamente) presa a pesci in faccia dalla piccola Ungheria dell'alleato Orban. E meno male che è pure un caro amico!
Péter Szijjártó, ministro degli Affari esteri e del commercio di Budapest, oggi era a Roma per un faccia a faccia con l'omologo della Farnesina, Antonio Tajani.
Dopo l'incontro, il ministro degli Esteri ungherese ha dichiarato pubblicamente, riferendosi al caso di Ilaria Salis che "questa signora, presentata come martire in Italia, è venuta in Ungheria con il preciso intento di attaccare innocenti per le strade come parte di un’organizzazione di estrema sinistra. Spero che riceva la meritata punizione in Ungheria"."[Il crimine] non è stato commesso per capriccio, ma è un atto ben pensato e pianificato. Hanno quasi ucciso delle persone in Ungheria. Questa signora riceva la punizione che merita in Ungheria, perché nessuno, nessun gruppo di estrema sinistra, dovrebbe considerare l'Ungheria come un ring di pugilato dove poter venire e progettare di uccidere qualcuno".
Da ricordare che la (quasi) sentenza emessa dal ministro Szijjártó si poggia su un filmato in cui nessuna persona è riconoscibile e identificabile... tanto meno Ilaria Salis.
Tajani, informato dell'accaduto, in uno scatto di orgoglio ha avuto l'ardire di replicare all'omologo ungherese, pigolando che l'intervento del governo italiano è stato portato"senza nessuna volontà di interferenza, ma con la chiara intenzione di far pressione per verificare che le condizioni di detenzione rispettino le normative europee che richiamano alla tutela dei diritti umani. Ed è quanto il governo italiano continuerà a fare in questo come in altri casi simili".
Come si può capire dalle parole di Tajani, la sua è stata una "reazione forte", considerando anche che nella nota della Farnesina non si accenna neppure al fatto che il ministro si sia anche calato le braghe, prima di rilasciare tale dichiarazione. In passato, invece, Tajani concordava con l'espulsione del partito di Orban dal Ppe... per le leggi che aveva avuto il coraggio di licenziare in Ungheria!
E della reazione di Tajani, oltre che delle parole di Szijjártó, non sono per nulla soddisfatte le opposizioni...
Riccardo Magi, di Più Europa: "Sono parole agghiaccianti. Il governo Meloni dovrebbe intervenire immediatamente per far rispettare i diritti della nostra concittadina e offrire la sede dell’ambasciata per ospitare Ilaria durante i domiciliari. Non ho poi capito cosa vuole il ministro degli esteri Ungherese... Che l’Italia accetti passivamente che una propria cittadina venga trattata come un animale selvatico, con maltrattamenti in carcere, umiliazioni, offese e catene a mani e piedi? Di cosa si sorprende Orban? Che siamo indignati che un Paese europeo non garantisca gli standard minimi per le persone detenute? Giorgia Meloni batta un colpo e si faccia sentire dal suo amico Orban, che forse tanto amico non è più. La premier faccia la patriota e difenda i diritti di Ilaria Salis".
Fratoianni, AVS:"Mi auguro che Tajani faccia sapere agli amici ungheresi di Meloni e Salvini che chiedere il rispetto dei diritti civili umani non vuol dire interferenza. Se poi il governo Orban è allergico alle regole del vivere civile, può sempre uscire dalla Ue in cui indegnamente siede".
Dal Pd, hanno espresso così la loro indignazione: "In base alle parole del ministro ungherese, Ilaria Salis è da considerarsi colpevole prima ancora che sia emessa una sentenza".
E Giorgia Meloni? Non ha avuto nulla da dire. Pare sia impegnata in un corso di recupero in cui, faticosamente, le (o gli?) stanno spiegando il significato dello slogan sovranista "prima gli italiani".