L'Europa e i venti di guerra ucraini
Secondo Pascal Boniface (Institut des relations internationales et stratégiques), la Russia “non ha la minima intenzione di conquistare il Donbass” e Mario Draghi ha sottolineato «l’atteggiamento dialogante» del presidente Putin.
L’Ucraina - che ha quasi 250.000 effettivi di terra e circa 300 velivoli - ha appena completato un’esercitazione militare nel Donbass, utilizzando i missili anticarro Javelin, di fabbricazione statunitense, e droni Bayraktar TB2, forniti dalla Turchia, coinvolgendo anche le proprie forze paramilitari.
Sul fronte economico, il presidente Zelens’kyj aveva promesso un aumento del PIL pari al 40% in cinque anni, ma proprio il suo primo ministro Oleksij Hončaruk si è dimesso affermando che “ha una comprensione molto primitiva dell’economia”.
Il progetto presidenziale prevederebbe la privatizzazione delle aree rurali in cui gli agricoltori diventerebbero braccianti e la cessione a stranieri delle centrali elettriche di Kharkiv e Donetsk) e dell’impianto petrolchimico di Odessa.
In gran parte, proprio nel territorio che vuole separarsi dall'Ucraina o, quanto meno, ottenerne autonomia.
Si fa sempre più importante il ruolo dell’Unione Europea per estinguere questo focolaio bellico (e questa crisi energetica) ai propri confini prima possibile.