Per chi avesse avuto ancora qualche dubbio che il Partito Democratico avesse avuto intenzione, in futuro, di avere una qualche minima relazione con l'Unità, anche quest'ultima "prova" dovrebbe servirgli per fugarlo... per sempre.

Dopo il giornale su carta, il Partito Democratico di Renzi ha "fatto fuori" anche il giornale su web. Dal 1 agosto, infatti, il sito unita.tv (quello de l'Unità on line) ha smesso di funzionare.

Chi avesse tentato di richiamarlo, avrebbe ottenuto in risposta una stringa di errore. Nessun messaggio, nessuna spiegazione. Poi, magicamente, ecco che dopo qualche giorno è "apparso" il redirect o reindirizzamento se si preferisce.

Adesso, digitando unita.tv, risponde una pagina che fa capo al dominio democratica.info. Democratica è il giornale in pdf, distribuito solo on line, che da luglio è diventato l'organo ufficiale del pensiero renziano.

Come si legge sulla home page di democratica.info, visto che altre pagine non sono disponibili eccetto le due che rimandano agli archivi delle rassegne stampa e agli incontri in "terrazza" tenuti dai parlamentari renziani, il "nuovo sito di informazione e discussione nasce sulla base della bella esperienza di Unita.tv".

Per essere sicuri che la "bella" esperienza precedente non avesse nulla a che fare con la "nuova" esperienza, ecco che tutta la redazione del sito unita.tv è stata mandata - lo speriamo per loro dato che notizie ufficiali non sono state diffuse - in ferie, perché il "nuovo spazio più bello e inclusivo dove partecipare ogni giorno all’attività politica del PD" aprirà solo a partire dal 4 settembre.

Nel frattempo gli ex lettori de l'Unità on line sono invitati ad inviare idee e suggerimenti, per rendere la "casa ancora più solida e trasparente."

Adesso non resta che attendere il funerale anche per la Festa de l'Unità, a questo punto è un atto dovuto. Dopo aver fatto fuori quella su carta e quella su web, il PD di Renzi ha l'obbligo se non il dovere di dare il colpo di grazia anche a l'Unità delle feste. Infatti, che senso ha chiamare una festa con il nome di riferimento di un qualcosa che non solo non esiste più, ma si è fatto di tutto (da parte di Renzi) perché non esistesse più.

Ed alla fine è giusto così. Il Partito di Renzi è ormai tutt'altra cosa da quelli che avevano un legame con il vecchio PCI, senza dimenticarne l'assoluta distanza con una qualche pur vaga idea di sinistra.

Quindi, perché mantenere un legame che ricordasse le origini del partito, legame per di più così ingombrante, e pertanto ancor più imbarazzante, dato che faceva riferimento addirittura a Gramsci?

E adesso guai a chi chiamerà il PD di Renzi un partito di sinistra... e guai a chi, da sinistra, penserà ad una possibile alleanza elettorale con il PD.