Egitto: Patrick Zaki condannato a tre anni di carcere e subito arrestato, l'appello di Amnesty International
Patrick George Zaki, ricercatore presso l'Egyptian Initiative for Personal Rights, è stato condannato a tre anni di carcere dal Tribunale per la sicurezza dello Stato di emergenza, sulla base di un articolo di opinione pubblicato nel 2020, nel quale avrebbe diffuso delle notizie false. La sentenza non è soggetta ad appello o cassazione. Patrick è stato arrestato nel tribunale di Mansura, per poi essere trasferito a Gamasa. Considerando che Zaki ha già scontato 22 mesi di custodia cautelare, la pena residua è di 14 mesi.
La sua legale, Hoda Nasrallah, in una dichiarazione all'Ansa, ha fatto sapere che chiederà al governatore militare di annullare la sentenza o di far rifare il processo, come nel caso di Ahmed Samir Santawy.
Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia ha così commentato la condanna dello studente egiziano dell'Università di Bologna Patrick Zaki:
"Un verdetto assurdo e scandaloso. Dopo 22 mesi di carcerazione preventiva, in condizioni durissime, e un processo iniziato più di un anno fa, l'immagine di Patrick Zaki trascinato via dall'aula del tribunale di Mansura è terrificante."Dopo la scarcerazione, alla fine del 2021 e la laurea di due settimane fa, in molti avevano pensato che andasse bene così. Hanno celebrato lo Zaki libero e lo Zaki dottore, ma hanno via via perso di vista lo Zaki imputato. Ora è il momento di riaccompagnare Amnesty International, le istituzioni accademiche e politiche di Bologna insieme alla società civile della città nella campagna Free Patrick Zaki", ha proseguito Noury. "Chiediamo urgentemente al governo italiano di esprimere pubblicamente la propria indignazione rispetto alla sentenza di condanna di Patrick Zaki", ha concluso Noury.
Questo il commento del parlamentare europeo Giuliano Pisapia:
"Zaki, le parole del nostro sdegno sono finite. Di fronte all'abominio di una condanna di 3 anni a Patrick Zaki per aver espresso le sue libere convinzioni, servono fatti. L'Italia, sua terra di adozione, deve essere in Europa la prima ad intervenire.Che il Governo Meloni ci dimostri di essere diverso dall'immagine che trasmette, iniziando con il conferirgli la cittadinanza italiana affinché l'Italia e l'Ue possano essere più incisive nel fare pressione sul governo egiziano per la sua libertà".