Non sei libera, non puoi scegliere cosa indossare! Lo dice un tribunale irlandese che, per l'ennesima volta, mette sul banco degli imputati la donna e non il suo aggressore, scagionato perché lei indossava un tanga.
Ipocrisia ed ennesima dura mazzata alla libertà delle donne, alla loro indipendenza, all'esigenza di manifestare la loro femminilità, un dito puntato sul soggetto sbagliato, un focus assolutamente folle che ha scatenato moltissime proteste in Irlanda e non solo.
La giuria in un processo che si è svolto a Cork, a 250 km a sud-ovest di Dublino, ha dichiarato non colpevole un uomo di 27 anni che aveva negato di aver violentato una diciassettenne.
Il motivo? L'avvocato dell'imputato, una donna (!), ha convinto i giurati che il fatto che la vittima indossasse come biancheria intima un perizoma in pizzo, dovesse voler significare che la ragazza fosse "disponibile".
RT @dairebreen: RT @fiona96fmnews: Hundreds march through #Cork city to the courthouse where a 17-year old’s underwear was used by the defence barrister when addressing the jury in a rape trial #thisisnotconsent pic.twitter.com/NWq27ied6v
— Cork Community (@BestofCork) November 15, 2018