All'alba di martedì 13 novembre, l’aviazione israeliana ha bombardato la Striscia di Gaza, distruggendo 6 abitazioni e alcuni palazzi - tra cui la sede della Tv Al-Aqsa e gli hotel Rahma e Al Amal - e provocando il ferimento di 20 palestinesi, mentre 6 sono quelli rimasti uccisi. Questi i loro nomi: Muhammad Zacharia al-Tatri, 27, Muhammad Zahdi Awda, 22, Mousa Iyad Ali Abed al-Aal, 22, Hamed Muhammad al-Nahal, 22, and Khaled Riad Ahmad Sultan, 26, and Musaab Hawas, 20.

Il bombardamento è conseguenza diretta di quanto accaduto domenica a Khan Yunis, città nella parte meridionale della Striscia. Dei mistavarim, soldati israeliani in abiti civili, travestiti da palestinesi, hanno effettuato un blitz uccidendo Nour el-Deen Baraka, un comandante di Ezzedine al-Qassam, l’ala militare di Hamas.

L'unità speciale israeliana era a bordo di un auto che è stata intercettata dai miliziani, che poi l'hanno inseguita. Ne è nato un conflitto a fuoco durato un paio d'ore, in cui sono rimasti uccisi tre palestinesi ed un ufficiale israeliano. Solo l'intervento massiccio di aerei, elicotteri e droni, che ha causato altre tre vittime tra i palestinesi, ha permesso ad Israele di far uscire il proprio commando dalla Striscia.

In risposta all'azione militare israeliana, da Gaza sono stati lanciati circa 400 (secondo fonti israeliane citate da Haaretz) fra razzi e colpi di mortaio che hanno colpito Sderot, Shar HaNeghev, Ofakim e altre località e centri abitati del sud di Israele, provocando alcuni feriti tra i civili israeliani, fra cui un colono in maniera molto grave.

Al bombardamento di Hamas è seguito un bombardamento dell'aviazione israeliana su tutta la Striscia, da nord a sud, in cui sono rimasti uccisi tre palestinesi.

Quanto avvenuto questo martedì, fa seguito ai fatti sopra riportati.

Il presidente dell'ANP Mahmoud Abbas ha chiesto una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell'ONU, per discutere degli attacchi militari israeliani in corso sulla Striscia di Gaza.

Nel frattempo, un cessate il fuoco, con il tramite di una mediazione egiziana, è entrato in vigore tra Israele e tutte le fazioni palestinesi, come confermato da un comunicato di Hamas.