Ropi (Rete Oncologica Pazienti Italia), ha presentato giorni fa un nuovo quaderno informativo, che va ad aggiungersi a quelli già pubblicati in precedenza, che tratta di attività fisica e tumori.
Il volume, scaricabile gratuitamente, spiega che programmi di attività di tipo aerobico e di intensità lieve-moderata hanno effetti positivi anche sulla psiche e favorirebbero l'aumento di cellule natural killer, riducendo la concentrazione di estrogeni corresponsabili dello sviluppo di alcuni tumori ormonodipendenti (mammella, utero e prostata).
Il cancro è una delle principali malattie dei Paesi Occidentali ed in Italia si sono registrati oltre 183.000 morti per tumore nel 2020. È ormai noto che il rischio di cancro è influenzato dal nostro stile di vita. In particolare un alto livello di attività fisica riduce il rischio di mortalità per cancro sia nella popolazione generale che nei soggetti che hanno avuto tale patologia.
Non è mai semplice dimostrare che un certo stile di vita apporta davvero dei benefici tangibili in termini di prevenzione delle malattie, perché i fattori confondenti possono essere molti. L'esercizio non fa eccezione ma diversi studi epidemiologici sono riusciti a dimostrare la sua utilità nei confronti della prevenzione di specifici tumori. La trasformazione di cellule normali in cellule tumorali invasive può richiedere molti anni.
È probabile che l'attività fisica possa essere il fattore protettivo più rilevante nel proteggerci dallo sviluppo del cancro. L'esercizio contrasta il decadimento fisico tonificando le masse muscolari e migliorando la densità ossea. È importantissimo anche l'effetto psicologico dell'attività fisica: favorisce la socializzazione, influisce sull'umore e riduce gli stati di ansia e depressione. I meccanismi con cui l'esercizio fisico determina questi benefici sono molteplici e complessi.
Sappiamo infatti che agisce direttamente sui principali sistemi di controllo che influenzano lo sviluppo della patologia tumorale ad esempio stimolando il sistema immunitario, in particolare determinando l'aumento dell'attività fagocitaria di macrofagi e neutrofili, ed aumentando la proliferazione di cellule natural Killer e linfociti. Inoltre l'esercizio fisico modifica l'assetto ormonale e neurovegetativo, riducendo ad esempio la concentrazione di estrogeni, a cui sono sensibili tumori come quelli della mammella, dell'utero e della prostata e aumentando la sensibilità dei tessuti all'insulina.
L'insulina è un ormone prodotto dal pancreas essenziale per l'organismo ma se presente in concentrazioni elevate nel circolo sanguigno stimola in modo eccessivo l'infiammazione e facilita la crescita dei tumori. L'azione dell'esercizio fisico si svolge inoltre a livello del sistema nervoso centrale, migliorando la percezione del benessere ed interferisce con meccanismi responsabili dell'espressione di alcuni geni (azione epigenetica).
Durante l'attività fisica aerobica l'aumento del flusso di sangue inoltre ossigena i tessuti, facilitando anche l'arrivo di sostanze antinfiammatorie e l'eliminazione delle sostanze tossiche accumulate. Muoversi infatti accelera il transito intestinale e riduce così il tempo in cui le sostanze di scarto dell'alimentazione rimangono in contatto con le mucose di stomaco e intestino e che possono determinare l'insorgenza del cancro del colon.
"Ciò che è emerso è che specifici programmi di attività fisica, l'intensità della pratica, e la 'posologia' possono migliorare l'azione e la reazione alla malattia - spiega Stefania Gori, Presidente Ropi -. In generale si ottiene un miglioramento della sensazione di fatigue che si accompagna alle terapie, riducendo possibili effetti collaterali, come il dolore articolare, migliorando la funzionalità cardio-respiratoria con un generale impatto di benessere psicofisico. Effetti - continua - che possono essere potenziati con la scelta della tipologia di attività, prevalentemente aerobica e di intensità lieve-moderata".
Fonte: ROPI