Il contesto economico attuale è così complesso che non ci si può permettere di lasciare i nostri giovani indietro rispetto ai loro coetanei del resto d'Europa. Occorre colmare un divario nell'ambito dell'educazione finanziaria, spingendo sull'introduzione della stessa nel contesto delle materie scolastiche. Si può fare inserendo un'apposita disciplina oppure tramite l'integrazione della stessa nella già esistente educazione civica.

Quanto riportato è uno dei problemi su cui da tempo Banca d’Italia sta spingendo per una soluzione in modo da creare dei consumatori "consapevoli", che possano prendere decisioni logiche quando saranno chiamati a fare scelte che possano incidere sul loro benessere economico futuro.

Ad oggi, i report indicano che gli italiani hanno competenze finanziarie basse rispetto al contesto internazionale. Per questo quando devono prendere delle decisioni vanno in difficoltà, e spesso decidono di non impiegare affatto i loro risparmi e quando lo fanno si rivolgono, anche di frequente, a un intermediario consigliato da un amico, perché da soli non sono in grado di valutarne affidabilità e competenza.