Dopo l'approvazione al Senato, il presidente del Consiglio Conte mercoledì si è presentato alla Camera per chiedere il prolungamento dello stato di emergenza per combattere la pandemia fino al prossimo 15 ottobre. Questo a fronte del fatto che il virus è ancora in circolazione, che il contagio nel mondo è adesso ben superiore rispetto a quanto lo era nel momento in cui l'OMS ha definito l'emergenza coronavirus un problema internazionale e che, pure in Europa, il contagio ha ripreso a crescere.

Nonostante ciò, secondo le opposizioni, la pandemia in Italia non esiste più e lo stato di emergenza non andrebbe pertanto rinnovato, come se finora le misure applicate dal governo fossero state arbitrariamente coercitive e non ad esclusiva tutela della salute pubblica ed economica del Paese, considerando anche che in quelle nazioni in cui si è preteso di venir meno alle misure di confinamento e in cui il contagio è ripreso a crescere quanto e più di prima costringendo a nuovi lockdown, adesso si stanno riproponendo le stesse problematiche dal punto di vista economico e finanziario già viste in primavera.

Alla Camera, a rappresentare con più veemenza il punto di vista delle opposizioni, è stata l'altro alfiere del sovranismo italico, l'onorevole di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.

Per Giorgia Meloni, il prolungamento dello stato di emergenza è

un segnale pericoloso per l’economia: 
"Lo scorso agosto per passare dal Conte 1 al Conte 2 avete convocato in 24 ore il Parlamento, allora lo si può fare anche per l’emergenza sanitaria. Ma Conte ci ha detto che il problema sono i poteri del governo – ha continuato – dobbiamo prorogare lo stato d’emergenza per far buttare i soldi alla Azzolina per i banchi a rotelle?"

Un salvagente per il governo:
"Voi avete a cuore la vostra salvezza e non la nostra salute. Voi non avete a cuore la salute degli italiani ma la vostra salute, voi volete fare quello che vi pare e senza regole. Lo stato d’emergenza consolida il governo, non volete fare a meno del vantaggio che vi garantisce la paura, senza la quale resterebbe solo la vostra inconcludenza". 

Una scusa con cui il governo possa giustificare scelte altrimenti ingiustificabili:
"Multate la gente in spiaggia e ora fate scappare i migranti contagiati. Avete usato poteri speciali per fare regali ai Benetton e per fare la sanatoria. Con quale faccia rincorrevate la gente con i droni sulle spiagge e oggi consentite ai clandestini di entrare sul nostro territorio e poi permettendo loro di andarsene a zonzo anche se cono contagiati. Noi non saremo conniventi con questa roba. Voteremo contro e non vi daremo tregua fino a quando non restituirete agli italiani la loro libertà".

Nel suo intervento, Giorgia Meloni non ha mancato di ricordare il suo punto di riferimento, democratico e politico, quello che rappresenta il massimo esempio - secondo lei - di come uno Stato moderno dovrebbe essere governato: Viktor Orban!

E lo ha fatto dicendo: "Cari amici della sinistra, nell’Ungheria del temibile Orban lo stato d’emergenza è stato revocato un mese e mezzo fa".

Per l'appunto. Ma quello di Orban, non era tanto uno stato di emergenza, quanto un vero e proprio golpe istituzionale, visto che il premier ungherese si era assegnato i pieni poteri

Ma dato che la Meloni lo ha citato, è bene ricordare che lei cerca di far credere agli italiani che l'attuale scelta del Governo sia una specie di dittatura in essere, quando lei vorrebbe addirittura "orbanizzare" l'Italia, cioè trasformare il nostro Paese nell'Ungheria di Orban

Che cos'è l'orbanizzazione? "L'orbanizzazione deve essere intesa come la trasformazione della cultura politica ungherese in una forma di illiberalismo in cui permangono i meccanismi formali della politica liberale (elezioni, un potere giudiziario, un libera stampa, stato di diritto), ma in cui il sistema politico è stato riorganizzato in modo da conferire al governo un potere autoritario su una varietà di livelli". ("Hungary’s Crisis of Democracy: The Road to Serfdom" di Peter Wilkin)