Come era prevedibile, a seguito della pandemia da coronavirus e delle misure per contrastarla, a marzo si è registrata un'importante diminuzione tanto dell’indice del clima di fiducia dei consumatori, che crolla da 110,9 a 101, quanto dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese che da 97,8 diminuisce di ben 16 punti, fermandosi a 81,7.

Riguardo al clima di fiducia dei consumatori le flessioni più importante riguardano il clima economico (da 121,9 a 96,2) e quello futuro (112,0 a 94,8).

Per le imprese, il calo maggiore è relativo al settore dei servizi, il cui indice passa da 97,6 a 79,6. 

Così l'Istat ha commentato i dati sopra riportati: "L'emergenza sanitaria e le conseguenti misure di contenimento adottate dal Governo per limitare il contagio hanno pesantemente influenzato il clima di fiducia degli operatori economici (la rilevazione dei dati è stata effettuata tra il 2 e il 13 marzo 2020), che nel mese di marzo raggiungono livelli particolarmente bassi sia per le imprese sia per i consumatori, portandosi sui valori registrati, rispettivamente, a giugno 2013 e gennaio 2015. Per quanto riguarda le imprese, nella manifattura, nei servizi e nel commercio al dettaglio si rileva una forte flessione delle aspettative, mentre i giudizi sulla situazione corrente subiscono un calo contenuto. Per quanto attiene ai consumatori, si evidenzia la caduta del clima economico e futuro che raggiungono un minimo da maggio 2013".