Salvo Riina, terzogenito dei quattro figli di Totò Riina e Ninetta Bagarella, ha pubblicato un libro, per edizioni Anordest, che si intitola Riina family life authorised biography e che sarà disponibile in libreria a partire da giovedì 7 aprile.

Salvo Riina, dopo aver finito di scontare una condanna a 8 anni e dieci mesi per associazione mafiosa, pubblica questo libro per descrivere la sua famiglia, la famiglia di Giuseppe Bellomo di professione geometra, almeno fino a quel giorno del gennaio 1993 in cui Totò Riina venne catturato.

Che Salvo Riina abbia scritto un libro, che una casa editrice grande o piccola glielo abbia pubblicato e che qualcuno lo possa ritenere interessante tanto da doverlo acquistare, non è certo un problema. Il problema nasce invece dal fatto che un programma sulla rete ammiraglia del servizio pubblico radiotelevisivo italiano mandi in onda un'intervista per pubblicizzarlo.

Bruno Vespa, questa sera, manderà in onda a Porta a Porta l'intervista a Salvo Riina, pubblicizzandone così l'iniziativa editoriale. Si tratta di giornalismo o di un assist alla mafia?

I vertici Rai non hanno finora  posto alcun divieto, pertanto lo spot televisivo di Vespa al libro del figlio di Riina dovrebbe andare normalmente in onda, nonostante l'opposizione di politici, a cominciare da Rosy Bindi in funzione del suo incarico a capo della commissione Antimafia, associazioni di categoria e, soprattutto, parenti di persone uccise dalla mafia come Maria Falcone o Rita Borsellino.

Ma per Vespa la sua iniziativa è diritto di cronaca.