La libertà conta, sì... ma vuoi paragonarla alla liquidità? È stata sufficiente questa banalissima considerazione per far sì che la "sora" Donatella prendesse mouse e tastiera per scusarsi via social con i cinesi per avere attentato allo loro integrità territoriale e relativa unità nazionale.

In che modo?

Stampando una maglietta in cui varie città del mondo erano associate al Paese di appartenenza... Parigi - Francia, Dusseldorf - Germania, Madrid - Spagna...

Dove sta il problema? Nel fatto che Hong Kong e Macau siano state associate non tanto alla Cina, bensì a "loro stesse" con
Hong Kong ad Hong Kong e Macau a Macao.


Hong Kong, come ci ricordano le proteste di questi giorni, fa parte della Cina, ma ha uno status speciale, permettendo ai suoi cittadini una maggiore autonomia rispetto a quella concessa ai cinesi. Macao è una regione amministrativa speciale alle dipendenze di Pechino.

Per questo, il marchio Versace ha dichiarato di aver sospeso la vendita delle magliette e di averne iniziato la distruzione già a partire dallo scorso 24 luglio.

"Ci scusiamo per quanto accaduto. Amiamo la Cina e rispettiamo la sovranità dello stato territoriale cinese", ha dichiarato la direttrice artistica del mrchio, Donatella Versace.

"Non ho mai voluto mancare di rispetto alla sovranità nazionale della Cina ed è per questo che ho voluto scusarmi personalmente per tale inesattezza e per qualsiasi problema che ciò possa aver causato", ha aggiunto poi sul suo account Instagram.

Nonostante ciò, la popolare attrice cinese Yang Mi, testimonial di Versace in Cina, ha interrotto il proprio rapporto con il marchio italiano della moda.


Una nota di colore. Sulle magliette di Versace, Bruxelles è stata scritta in quetso modo: Brusells! Comunque, almeno in quel caso, nessuna protesta dal Belgio.