Iniziato poco prima delle 21:30 e terminato poco prima delle 23, il Consiglio dei Ministri numero 18 che si è svolto domenica sera a Palazzo Chigi ha approvato un decreto-legge per il salvataggio della Popolare di Bari, annunciando anche la realizzazione di una banca di investimento.
"Il decreto - si legge nel comunicato diffuso alla fine del CdM - dispone il potenziamento delle capacità patrimoniali e finanziarie della Banca del Mezzogiorno-Mediocredito Centrale (MCC) fino a un massimo di 900 milioni di euro, per consentire alla stessa di operare quale banca di investimento che possa accompagnare la crescita e la competitività delle imprese italiane.
Nell’ambito e in linea con la suddetta missione, in base al decreto verrà disposto un aumento di capitale che consentirà a MCC, insieme con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e ad eventuali altri investitori, di partecipare al rilancio della Banca Popolare di Bari (BPB), confermando così la determinazione del Governo nel tutelare i risparmiatori, le famiglie, e le imprese supportate dalla BPB.
Quest’ultima è stata sottoposta venerdì 13 dicembre alla procedura di Amministrazione Straordinaria da parte della Banca d’Italia. Tale decisione agevolerà il raggiungimento degli obiettivi di rafforzamento della BPB.
Gli amministratori straordinari della BPB stanno proseguendo le negoziazioni già avviate con il MCC e il FITD per la stipula di un “Accordo Quadro”, contenente tra l’altro le linee strategiche del piano industriale per il rilancio della banca, il recupero del suo equilibrio economico e patrimoniale, e l’assunzione da parte della stessa di un ruolo centrale nel finanziamento dell’economia del Mezzogiorno".
Non una nota, al momento da Italia Viva che si era opposta ad un intervento del Governo già venerdì sera insieme all'altra forza di maggioranza, il Movimento 5 Stelle, che oggi non ha mancato di commentare quanto deciso ieri sera nel CdM con la solita propaganda del proprio capo politico, Luigi Di Maio:
"Sono salvi i risparmi dei cittadini, nessuna pietà per i manager disonesti e gli amici degli amici.
Il decreto sulla Banca Popolare di Bari che abbiamo approvato ieri sera in Consiglio dei Ministri aiuta solamente i risparmiatori, anche se vi diranno il contrario. La verità è che da quando il MoVimento 5 Stelle è al governo, le cose si fanno diversamente.
Nel dettaglio:
- vengono salvati i risparmi dei cittadini onesti;
- non ci sarà nessuna pietà per i manager e gli amici degli amici che hanno ridotto così la banca;
- con questo decreto avviamo anche il processo che riguarda uno strumento già presente in tutta Europa: la banca pubblica degli investimenti. Perché se dobbiamo salvare i risparmi dei cittadini, e mettere i soldi in una banca, la banca deve diventare degli italiani;
- al Consiglio dei Ministri è arrivata una relazione della Banca d'Italia su tutti i controlli fatti negli ultimi anni sulla Popolare di Bari. Relazione su cui dovremo discutere ampiamente per verificare i controlli fatti e se si poteva fare di più;
- il Presidente del Consiglio solleciterà la Banca d'Italia e i commissari ad un’azione di responsabilità sui vecchi manager, quelli che hanno creato il buco di bilancio della Popolare di Bari, prestando soldi evidentemente ad amici degli amici, che poi non li hanno restituiti;
- l’altra buona notizia è che c'è l'impegno delle forze politiche, non appena partirà la commissione d’inchiesta sulle banche, di chiedere i nomi e i cognomi dei debitori che hanno creato il buco della Popolare di Bari.
Non stiamo parlando degli imprenditori onesti di questo Paese, ma dei “prenditori” che prendono soldi grazie alle amicizie nelle banche e poi non li restituiscono. Tutto questo per noi è inaccettabile e vogliamo fare chiarezza".
Naturalmente cosa possa essere stato approvato di diverso domenica da quello che avrebbe potuto essere approvato venerdì lo sanno solo Renzi e Di Maio. In ogni modo, entrambi, adesso potranno dire di essere stati in grado di imporre al Governo i loro diktat e di far credere di aver fatto fare a Conte un provvedimento a favore dei cittadini che altrimenti sarebbe stato a favore delle banche. Insomma, un'occasione come un'altra per rendersi ridicoli.