In realtà era una decisione attesa: la RBA (Reserve Bank of Australia) ha scelto di non toccare neppure questa volta il costo del denaro, che ormai si mantiene al costo dell'1,5%, livello minimo storico dallo scorso mese di agosto.

Questa scelta, che ha rallentato la corsa dell'aussie (il dollaro australiano) che oggi perde qualcosa contro l'USD, è motivata da segnali contrastanti che indicano sì una crescita dell'economia australiana, con un'inflazione intorno al 2%, ma non ancora consolidata tanto da esser ritenuta stabile nel tempo.