Si è tenuto recentemente il sedicesimo forum di consultazione dell’Eurojust, che ha riunito i procuratori generali degli Stati membri dell’Unione Europea.
Eurojust, infatti, è l'agenzia di cooperazione giudiziaria della UE: questa volta ha dibattuto su quale risposta giudiziaria l’Unione debba dare alla guerra in corso, e per farlo ha invitato il procuratore generale ucraino Andriy Kostin insieme al procuratore della Corte penale internazionale il britannico Karim Khan.
Questi ultimi hanno presentato una relazione sul perseguimento dei crimini di guerra in Ucraina. A Bruxelles stanno cercando il modo di accusare la Russia in maniera formale e disponendo di prove: per cercarle è stato allestito il “Joint Investigation Team”, il gruppo congiunto di inchiesta che include le Repubbliche baltiche (Estonia, Lettonia, Lituania) - sempre in prima fila nel promuovere azioni ostili verso Mosca anche quando l’effetto si ritorce contro di esse come nel caso delle sanzioni - e poi Polonia, Slovacchia e la stessa Ucraina. In altre parole, giudice e accusatore stanno cercando insieme le prove verso l’accusato.
A metà ottobre è entrata a far parte del gruppo anche la Romania. Tecnicamente, il JIT agevola la cooperazione giuridica fra gli Stati membri tramite lo scambio di informazioni e lasciando che gli inquirenti di un Paese lavorino nel territorio di un altro.